Albania, cento anni in rosso e nero

28 novembre 2012

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28 novembre 1912. Valona. Dopo aver dichiarato l'indipendenza dell'Albania, Ismail Qemali fa sventolare la bandiera con l'aquila nera bifronte in campo rosso, emblema già usato quattro secoli prima da Giorgio Castriota “Skanderbeg”.

Al mercato di Peja/Peć, Kosovo - Francesco Martino/OBC

Da allora, per tutti gli albanesi, il 28 novembre è la “festa della bandiera”. Oggi cade il centenario: l'Albania festeggia in un mare di vessilli rosso-neri, così come le comunità albanesi in Kosovo, Macedonia, Serbia e Montenegro.

A Tirana, in realtà, le celebrazioni sono iniziate già lunedì. Il culmine però sarà oggi, con una fiera, concerti all'aperto, esibizioni e un'enorme “torta di compleanno”. Secondo i media locali, saranno distribuite sette milioni di forchette: un invito simbolico a tutti gli albanesi che, secondo le stime, vivono oggi nei Balcani.

Grandi festeggiamenti, naturalmente, sono previsti anche a Pristina, mentre in Macedonia nei giorni scorsi non sono mancati momenti di tensione, mentre il parlamento di Skopje ha rigettato la proposta di inserire il 28 novembre nel calendario delle feste nazionali.

Nella festa, immancabile, anche la polemica. Domani a Tirana, all'apice delle celebrazioni, il premier albanese Sali Berisha offrirà un enorme banchetto, in cui verranno serviti mille agnelli, macellati per l'occasione.

“Il nostro, per così dire, non è un paese tradizionalmente vegetariano”, ha commentato il portavoce dei giovani socialisti (principale partito di opposizione) Erjon Veliaj. “Questioni come i diritti animali e crudeltà non sono in cima alla lista delle priorità. Ma festeggiare così significa creare una situazione di grottesco imbarazzo, che l'Albania non merita”.


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