Kremikovtsi, il gigante d'acciaio (dai piedi d'argilla)

4 maggio 2022

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E' il 1956: la nuova Bulgaria socialista vuole trasformarsi da paese agricolo a potenza industriale. Per farlo, il Politburo decide di costruire una possente acciaieria nei pressi della capitale Sofia, nel villaggio di Kremikovtsi.

Kremikovtsi nel 2016 - fmartino/OBCT

Nonostante il parere negativo di molti specialisti, che sottolineano l'incapacità delle vicine miniere di sostenere le quote di produzione previste, la lontananza dal mare e il pericolo di inquinamento di aria e falde acquifere, la costruzione del “kombinat” parte nel 1960.

Nel corso dei decenni, “Kremikovtsi” diventa una delle imprese più grandi del paese, ma dipenderà sempre in modo significativo dalle sovvenzioni statali. Col cambio di regime, la società verrà privatizzata: nel 1999 il controllo dell'acciaieria verrà acquistato da un'azienda privata per il prezzo simbolico di un dollaro.

Il gigante, però, non riuscirà mai ad adattarsi alle nuove condizioni: dopo essere passato di mano varie volte, il “kombinat” interrompe poco a poco le sue attività produttive e tra il 2008 e il 2011 viene definitivamente chiuso. Oggi, buona parte delle sue strutture sono state definitivamente smantellate.


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