Kosovo: il ritorno a scuola dei rimpatriati dalla Siria

10 settembre 2019

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Lunedì 2 settembre 22 scolari e scolare, rimpatriati da aree di combattimento in Siria, hanno ripreso un percorso scolastico in Kosovo. A renderlo noto il ministero degli Interni. “Abbiamo spiegato alle ragazze minori che non potevano portare il velo per non rischiare di venire stigmatizzate, ed hanno accettato. Solo una ragazza non ha ancora scelto. Ma è maggiorenne ed ha diritto di scegliere quello che preferisce”, ha spiegato Ganimete Gërbovci, del dipartimento del ministero che si occupa di reintegrazione di persone che hanno subito la radicalizzazione islamica.

Portare il velo, considerato “simbolo religioso”, è vietato nelle scuole del Kosovo da una direttiva amministrativa datata 2010.

“Siamo in una ventina di professionisti della salute mentale a lavorare con questi minori da quando sono rientrati. Ora sono pronti a riprendere la scuola”, aggiunge Valbona Tafilaj, psichiatra dell'ospedale di Pristina, intervistata da Radio Free Europe

Questi nuovi 22 scolari hanno perso più anni di scuola e quindi si ritroveranno ad avere qualche anno in più dei compagni di classe. “La scuola resta il mezzo più efficace per integrarli nella società”, sottolinea Arton Demhasaj, dell’ong Çohu.

Nell'aprile 2019 sono stati rimpatriati in Kosovo 110 cittadini kosovari, di cui 32 donne e 74 minori. 15 di questi hanno l'età per andare alla scuola materna, 25 nella primaria e 34 nelle scuole di secondo grado. Solo 22 però sono sino ad ora rientrati in classe. Molti cittadini kosovari si troverebbero tuttora ancora in Siria.

Link: Le Courrier des Balkans


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