Spettatori - Una delle grafiche del Bergamo Film Meeting 2022

Una delle grafiche del Bergamo Film Meeting 2022

Da sabato 26 marzo fino a domenica 3 aprile Bergamo torna ad essere ritrovo dei cinefili: oltre cento titoli proiettati, numerosi ospiti e due retrospettive, dedicate al franco-greco Costa-Gavras e al bosniaco Danis Tanović

23/03/2022 -  Nicola Falcinella

Le retrospettive dedicate a due cineasti di primo piano dell’Europa del sud-est come il franco-greco Costa-Gavras e il bosniaco Danis Tanović sono tra i fiori all’occhiello della quarantesima edizione del Bergamo Film Meeting. Una delle storiche rassegne cinematografiche del panorama italiano torna in presenza dopo la cancellazione all’ultimo momento del 2020 per l’emergenza pandemica e l’edizione online dello scorso anno.

Da sabato 26 fino a domenica 3 aprile, l’auditorium di Piazza della Libertà e gli altri luoghi del festival (c’è pure una sala virtuale, informazioni e programma in bergamofilmmeeting.it ) torneranno a essere i ritrovi dei cinefili per vedere oltre cento titoli e incontrare gli ospiti. La preapertura di venerdì 25 propone un’occasione unica, la proiezione acusmatica del capolavoro di Andrej Tarkovskij “Stalker” (1979) in versione restaurata. Un’introduzione perfetta per una settimana intensissima con la presenza di cineasti come il tedesco Volker Schlöndorff (con “The Forest Maker”) e tanti altri, proponendo cinema di tutte le epoche, di tutti i generi e per tutti i gusti, dall’animazione (gli estoni Priit e Olga Pärn), al documentario, alle proiezioni per i bambini.

Nella giornata inaugurale sarà proposto il fondamentale “Z – L’orgia del potere” (1969) di Costa-Gavras, che sarà presente a Bergamo durante la settimana. Del cineasta nato in Grecia, nome molto influente soprattutto negli anni ‘70 e ‘80, sarà proposto tutto l’opus, dall’esordio “Vagone letto per assassini” (1965) ad “Adults in the Room” (2019), passando per “L’Amerikano”, “Missing”, “Music Box – Prova d’accusa”, “Mad City – Assalto alla notizia” o “Amen”.

Tanović interverrà sabato 2, presentando il suo film di debutto “No Man’s Land”, premio Oscar nel 2002, che lo fece conoscere al mondo. Del cineasta bosniaco, uno dei più importanti dell’area balcanica oggi, sarà proposta l’intera produzione, da “L’enfer” (2005), film tratto da una sceneggiatura di Kieslowski snobbato al tempo dell’uscita ma da rivalutare, fino al recente “Deset u pola”. Tra i lavori più importanti all’interno di una produzione eclettica ci sono “Cirkus Columbia” (2010), “An Episode in the Life of an Iron Picker” (2013, Gran premio della giuria al Festival di Berlino), “Tiger” (2014) e “Smrt u Sarajevu - Death in Sarajevo” (2016).

Il cuore del programma del Bfm è come sempre la Mostra concorso, appuntamento fisso serale alle 20 con i sette film, opere prime e seconde di autori europei, che saranno votati dal pubblico in sala. Tra i film in gara mancano opere italiane e spicca il surreale sloveno “Inventura – Inventory” di Darko Sinko, con un uomo che vede tutti con occhi diversi e deve ripensare alle proprie conoscenze dopo che uno sparo ha colpito la finestra di casa sua. Il film scelto per inaugurare è il francese “Sentinelle Sud” di Mathieu Gérault e la selezione include anche “Crai nou – Blue Moon” della romena Alina Grigore.

Altra competizione è quella dei documentari “Visti da vicino”, che vede in lizza 12 titoli compreso “A Marble Travelogue - Un diario di viaggio in marmo” di Sean Wang, coproduzione Paesi Bassi, Cina, Francia, Grecia. Il film segue il viaggio di pezzi di marmo bianco estratti in Grecia che vengono trasportati in Cina, lavorati e poi rispediti in Occidente.

Nel programma anche alcune anteprime, come “Vortex” di Gaspar Noè con un sorprendente Dario Argento in veste di attore e il russo “Il capitano Volkonogov è scappato - Captain Volkonogov Escaped” di Natasha Merkulova e Aleksey Chupov (già in concorso a Venezia), racconto fumettistico e tutto azione del terrore staliniano. E ancora “1983 – L’anno del contatto”, dedicato ai film della prima edizione del Bfm, l’omaggio a Pier Paolo Pasolini con “Edipo Re”, il premio Ermanno Olmi e un omaggio a Cary Grant.


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