007 alla Metelkova

18 marzo 2015

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Agenti della CIA e spie dei servizi segreti occidentali in un avamposto militare jugoslavo. Quello che sarebbe stato fantapolitica, inimmaginabile nella realtà di un mondo diviso dalla Cortina di Ferro, avverrà ora idealmente in uno dei locali della Metelkova, la ex caserma dell’esercito a Lubiana, ora sede di diverse realtà sociali e culturali, con la mostra Caleidoscopio di spie/Vohunski kalejdoskop curata da Luciano Panella.

Si tratta di un omaggio alla vasta produzione letteraria di spy stories di autori cosiddetti “minori”, che tanto successo hanno riscosso negli anni ’60 del secolo scorso, esercitando una grande influenza sull’immaginario collettivo del periodo.

Jean Bruce, Gérard de Villiers, Edward S. Aarons, sono nomi ormai un po’ dimenticati dal grande pubblico, ma sono stati autori di grande successo, capaci di produrre romanzi a ritmo vertiginoso, con una grande accuratezza di dettagli e dimostrando una notevole conoscenza dello scenario politico internazionale. Si deve anche a loro il consolidamento dell’immagine popolare dell’agente segreto stile 007, un po’ playboy, un po’ superuomo. Tra l’altro, Jean Bruce pubblicò il suo primo romanzo, con un agente segreto come protagonista, ben quattro anni prima di Ian Fleming.

In Italia questi romanzi sono stati pubblicati a partire dal 1960 dalla collana Segretissimo della Mondadori, dalle caratteristiche copertine accattivanti, con ragazze in pose sexy sullo sfondo di scene d’azione, copertine che riuscivano a condensare, se non la trama del romanzo, sicuramente il suo mondo fantastico.

La mostra, ospitata nei locali del club Jalla Jalla, verrà inaugurata venerdì 27 marzo, con una serata musicale a cura del dj Bill Carson (Slo/A) e The Sons of S.P.E.C.T.R.E. che riproporranno le atmosfere e le suggestioni legate ai film di spionaggio degli anni ’60.


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