il culto della memoria-sellettiva per Alex

E' noioso sempre dover ricordare le stesse cose, caro Alex. Rinfrescarsi la memoria quindi è inevitabile:
"Per esempio, il 12 luglio 1982, Marvine Howe scriveva nel New York Times che i serbi abbandonavano il Kosovo a decine di migliaia sotto la spinta di discriminazioni ed intimidazioni da parte della maggioranza di etnia albanese: “ Un segretario dell'esecutivo del partito comunista del Kosovo, Beci Hoti, afferma che i nazionalisti albanesi hanno un piano di azione in due punti, primo, insediare quella che loro definiscono come una repubblica Albanese etnicamente pura, secondo, fondersi con l'Albania in modo da costituire la Grande Albania. Il signor Hoti, un Albanese, esprimeva inquietudini rispetto alle pressioni politiche che costringono i Serbi ad abbandonare il Kosovo: oggi, quello che importa di più è stabilire un clima di sicurezza e creare fiducia.”

E, sette mesi dopo la visita di Milosevic in Kosovo, a sua volta David Binder riferiva sul New York Times (1novembre 1987): “I kosovari di etnia albanese nell'ambito del governo hanno manipolato i fondi pubblici e le regolamentazioni per impossessarsi delle terre appartenenti ai Serbi. Monasteri slavo-ortodossi sono stati attaccati e sono state calpestate e stracciate le bandiere. Sono stati avvelenati pozzi e i raccolti sono stati incendiati. Ragazzi slavi sono stati pugnalati e alcuni giovani di etnia Albanese sono stati incoraggiati dai più vecchi a stuprare le ragazzine Serbe.

In un'intervista, uno dei nazionalisti più radicali fra i kosovari di etnia albanese ha dichiarato che il loro obiettivo è la costruzione di una 'Albania etnicamente pura, comprendente la Macedonia occidentale, il Montenegro meridionale, una parte della Serbia meridionale, il Kosovo e la stessa Albania'.

Man mano che gli slavi se ne scappano per sfuggire alle violenze prolungate, il Kosovo va trasformandosi in quello che i nazionalisti di etnia albanese reclamano da tanti anni e, con una particolare insistenza, dopo i tumulti sanguinosi del 1981 scatenati dai kosovari albanesi a Pristina, una regione 'etnicamente pura' dal punto di vista albanese.”

In effetti Pristina ha costituito il primo esempio di “purificazione etnica” nella Jugoslavia dopo la Seconda Guerra Mondiale. È per questa natura che l'evento ha preso posto nelle pagine del New York Times e di altri mezzi di informazione occidentali, e le vittime della “pulizia etnica” erano i serbi!

Il culto del “ricordo” è divenuto una religione del nostro tempo, ma certi ricordi sono da meno di altri. Negli anni Novanta, risultava evidente che il New York Times aveva dimenticato completamente ciò che era stato scritto nelle sue pagine sul Kosovo negli anni Ottanta. Perché? Forse perché, nel lasso di tempo, il blocco sovietico si era dissolto e l'unità di una Jugoslavia indipendente e non allineata non corrispondeva più agli interessi strategici degli Stati Uniti."
Diana Johnstone