Arresto di Jovan Divjak

Ho conosciuto Divjak a Padova alla presentazione del libro "Sarajevo mon amour". Dall'incontro ho capito che non può essere colpevole del crimine di cui è accusato. Il "generale" Divjak ha trasmesso l'immagine di lealtà che, oltre al coraggio, appartiene ai militari "buoni". L'accusa di Belgrado è una mossa politica. Per quell'episodio la magistratura di Londra ha scagionato Ganic'; a quale gioco politico si presta l'Austria, membro dell'Unione Europea? Penso che l'iniziativa della magistratura di Belgrado sia una cosa, il popolo serbo un'altra. Faccio parte di un gruppo di volontari e pacifisti padovani impegnati in progetti di solidarietà nelle municipalità di Gracanica e Petrovo: continueremo a lavorare insieme con giovani, insegnanti, donne, delle componenti musulmana e serba, come prova che il dialogo è possibile. La giustizia deve funzionare nei riguardi di Karadzic e Mladic. Se ci sono episodi controversi, perché non si fa una commissione mista per l'accertamento dei fatti?