Scuole interetniche

Ho avuto la possibilità di conoscere da vicino la realtà delle scuole interetniche ("scuole per l'Europa"blunk di Sarajevo e di Travnik, realtà promosse dalla chiesa cattolica di Bosnia ed Erzegovina, e in particolare sostenute con forza dal vescovo ausiliare di Sarajevo Mons. Pero Sudar. Pur tra grandi difficoltà e un forte ostruzionismo da parte delle istituzioni civili, nella Bosnia di oggi queste scuole sembrano essere una delle poche realtà di convivenza civile tra religioni diverse e, non sembri strano affermarlo, di vera "laicità" dell'istruzione. Mi piacerebbe sapere se qualche lettore di Osservatorio sui Balcani conosce queste realtà. Per quanto riguarda l'articolo, veramente molto interessante, questo non fa che ribadire come Dayton abbia fatto largamente fallimento anche sotto questo aspetto. Il ritorno dello stato etnico-confessionale nell'Europa del terzo millennio è stata una rovinosa caduta dei principi democratici e liberali, che non si sanerà certo continuando a considerare la Bosnia una terra di nessuno, in cui si sospendono le regole comuni per privilegiare i diritti "fai da te" delle singole "etnie" (termine che uso con orrore).