Un minimo di coerenza.

Trovo vergognoso il comportamento della comunita' internazionale che da un lato garantisce l'integrita' territoriale alla Bosnia ed Erzegovina, alla Georgia ed in passato anche la Croazia e fa di tutto per disintegrare la Serbia.
L'Ue nel 1991 l'ha detto a chiare lettere, i confini interni tra repubbliche ex Jugoslave sono intangibili. Non credo che fosse la decisione giusta, ma speravo in un minimo di coerenza. Invece Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Macedonia, sono state trattate in un modo e la Serbia in un altro. Senza contare che il popolo Serbo ha subito in varie fasi delle aggressioni militari da parte della Nato. Si deduce che l'occidente ha dell'astio verso la Serbia e non e' accettabile questa politica dei due pesi e delle due misure.
Se il Kosovo ha diritto di staccarsi dalla Serbia, bisogna garantire il medesimo principio anche ai Serbi del Kosovo, che desiderano nella parte nord restare in Serbia e soprattutto porre fine allo "stato fantoccio" della Bosnia ed Erzegovina, che era un collante ai tempi di Tito, ma che attualmente non ha senso di esistere. Ricordo che il Kosovo ai tempi della Sfrj era una semplice provincia autonoma, come l'Alto Adige e non aveva quindi diritto alla secessione. La Republika Srpska (entita' all'interno della Bih) ha secondo me tutto il diritto all'autodeterminazione, ma l'alto rappresentante Austriaco lavora per consolidare uno stato che non c'e', mentre l'Eulex in Kosovo si comporta in modo opposto e cioe' cerca