eterni ritorni

Da anni la 'questione Medjugorje' non è più oggetto di speculazioni investigative o elucubrazioni metafiche, ma è analizzata senza reticenze nelle sue premesse e conseguenze terrene da una crescente letteratura accademica e scientifica internazionale. Stupisce fino a un certo punto che, dopo tutto quello che è successo nell'intreccio perverso fra parte delle gerarchie religiose, ultranazionalisti e mafie erzegovesi, e con tutto quello che è stato ampiamente documentato - anche a prezzo di pesanti intimidazioni - ancora nel 2008 si debbano leggere gli ammonimenti dei zelanti guardiani della fede ad attenersi all'ipse dixit e alle imbarazzate acrobazie del sottosegretario di stato vaticano di turno. In assenza di argomenti di sostanza circa ciò che viene osservato dal giornalista, tutto questo assume la forma di un attacco alla persona, un professionista il cui contributo è noto a generazioni di reporter internazionali da ben più di un decennio. Per una documentata e lucida lettura di contesto si raccomanda al lettore italiano "La vergine strategica. Medjugorje come fulcro del nazionalismo croato" (autore Luca Rastello, in "LiMes" n. 1, 2000). Si vedano anche i numerosi saggi pubblicati sul tema da M. Bax (Vrij Universitaat, Amsterdam), oltre al più modesto contributo del sottoscritto (The Sack of Mostar. The politico-military connection, 1992-1994, in Journal of European Security, vol. 8, n. 2, 1999 - ovvero dieci anni fa).