non solo pellegrini

per motivi di lavoro prendo molto spesso il traghetto da ancona per spalato e viceversa, e a volte, in certi periodi dell'anno, se non ci fossero i pellegrini per medjugorje sarei solo in compagnia di qualche camionista e qualche cacciatore. questo per dire che il giro di affari non coinvolge solo la cittadina dell'erzegovina, ma anche le agenzie di viaggio e i trasporti marittimi italiani e croati. quasi nessuno dei pellegrini si sposta non dico fino a sarajevo ma nemmeno fino alla vicina mostar. l'esperienza e' li', a medjugorje, il resto non conta. guardo questa gente, lo confesso, con un misto di simpatia e di rassegnazione, mai con indifferenza. penso che siano brave persone che in buona fede vogliono vivere una esperienza spirituale piu' intensa rispetto al quotidiano. generalmente, mi pare di capire che sia gente semplice, non abituata a viaggiare, con una istruzione modesta. non voglio apparire "snob", tutt'altro, lo dico solo per esemplificare. poi, magari, ci saranno anche dei laureati cosmopoliti, ma la tipologia umana e' quella che ho descritto. ebbene, il punto e' che questo fenomeno e' inarrestabile nonostante il fatto che la chiesa ufficiale non lo abbia mai incoraggiato. a quello che so, nessun vescovo croato o bosniaco e' mai andato a medjugorje: ci sara' un motivo, no? comunque, da un lato medjugorje e' assimilabile a mille altri luoghi di pellegrinaggio, non solo cattolico, sparsi per il mondo, ma dall'altro ha una specificita' "balcanica" inquietante.