seconda parte

continuo il discorso. a proposito di specificita' balcanica (o forse dovrei dire specificita' croata, ma vale anche per altri luoghi in altre regioni), intendo dire che l'uso strumentale dei luoghi sacri a fini non solo religiosi e' una consuetudine da queste parti. i luoghi servono a marcare il territorio, si sa. lo sapevano bene anche quei criminali che nel corso della guerra si preoccupavano non solo di uccidere e stuprare, ma anche di radere al suolo i luoghi di culto degli "altri". nel caso di medjugorje l'impressione e' quella di una forte affermazione dell'identita' "croata" in una parte della bosnia erzegovina. tutti strumentalizzano tutto, in questa terra meravigliosa e sfortunata. a volte in buona fede, a volte meno. qualcuno sa spiegarmi il motivo della costruzione di quella enorme chiesa a kupres, in cui entrerebbero comodamente il doppio dei cittadini cattolici presenti da quelle parti? e perche' si lasciano a fianco della chiesa stessa le macerie della vecchia chiesa distrutta durante la guerra, con la croce innalzata fra i ruderi? certo, ricordiamo i morti, ricordiamo le distruzioni, ma tutto questo e' pensato allo scopo di una pacificazione oppure allo scopo di marcare il territorio? non sono anticroato (so che si toccano sensibilita' particolari), lo stesso potrei dirlo a proposito della proliferazione delle moschee a sarajevo, quasi tutte semivuote...