Si alla memoria storica

Il consiglio nel mio piccolo che posso dare è cercare di coinvolgere anche i paesi stranieri. Magari sulla falsa riga di Auschwitz, una memoria aperta ad un nuovo turismo responsabile. Portare più persone possibile a vedere e capire cosa era Omarska e gli altri campi di concentramento. Putroppo i serbi dela RS vivono ancora in un odio assurdo, come se si dovessero legittimare i campi di concentramento, gli stupri e le torture di Prejdor.

Viva i matrimoni misti, alla faccia di tutti i nazionalismi !!