le uniche due Mostar diverse sono quelle delle nostre percezioni

Ognuno e' libero di scrivere delle proprie percezioni, ci mancherebbe altro, ma come qualificare delle notizie inesatte.
In primis l'errore compiuto da una schiera di giornalisti propensi alle appossimazioni, alle semlificazioni e banalizzazioni durante la guerra nel raccontarla al mondo, l'autrice purtroppo ripropone: chiunque sia stato a Mostar e l'abbia fatto consapevolmente sa bene che la linea di fronte interna non e' mai stato il fiume ne' tantomeno le sue acque.
Un altro errore altrettanto grave e' parlare della čaršija ( dando voce a degli "intervistati"blunk come interamente "musulmana". E' impossibile non accorgersi del negozio accanto alla torre orientale del Ponte vecchio ( museo dell'Erzegovina per ben intenderci) tradizionalmente patrimonio della chiesa ortodossa e da un paio d'anni riqualificato da un'associazioni di cittadini ortodossi rientrati, che funge da punto degustazione dei vini, vendita icone ed altri gadget.
Cio' disqualifica l'intero articolo a mio avviso.