Ai ferri corti

Gentile Danijel,
Lei scrive:
"veramente i documenti storici gridano che per molti più anni l'Istria è stata sotto la sovranità croata che italiana. Si faccia cortesemente un conto degli anni". Ebbene, il Dodecanneso è stato quasi trecento anni sotto il dominio turco e solo dal 1947 appartiene alla Grecia. Forse che solo per questo non dovrebbe appartenere alla sua nazione madre, che è, per l'appunto, la Grecia?
"Per quanto riguarda invece i popoli vari che l'hanno abitata, credo che i crimini italiani echeggiano su tutti. Insieme alle conseguenze che hanno portato". Ancora una volta si confondono la situazione etnica e la sciagurata politica mussoliniana.
"la storia può gridare quello che le pare, perchè è la realtà presente e futura che conta. E la realtà è che, giustamente, quei territori rimarranno per sempre nostri". Che vuol dire quest'espressione che, non me ne voglia, denota un non profondo senso della storia e l'ignoranza della storiografia (scrivere di storia sulla base dei documenti)? Vuol dire che aveva ragione Tito a dire - a un dipresso - che la conquista manu militari di un territorio costituisce, per i 9/10, le premesse del diritto? Certo, nessuno in Italia vagheggia guerre di redenzione. Ma la riconciliazione fra I-Slo-Hr deve passare per il riconoscimento di uno sconvolgimento etnico di un territorio che tantissimo, tantissimo, tantissimo aveva di Italiano (p. es. il riformatore sloveno Primoz Trubar non dové la sua formazione a Pier Paolo Vergerio?).