I meriti di Tito

Non è affatto proibito parlare di come era la Jugoslavia prima del 1991. Basta però che si dica tutto, non come al solito quello che fa comodo. Carlo parla di Tito come un benefattore, un uomo di pace. E dimentica gli undicimila italiani che uccise tra foibe e campi di concentramento, nonché i trecentocinquantamila che cacciò. E mi fermo agli italiani per brevità, ma se volessi continuare con gli oppositori politici e con le manifestazioni stroncate nel sangue, le righe del commento non basterebbero. Finiamola di dire: era meglio prima. Invece del passato che riaccende solo odii, pensiamo al presente, per costruire un futuro di pace.