za Ivan

Caro Ivan, io ho sempre vissuto in Italia e se tu hai vissuto in Croazia ogni tua parola pesa comunque più di cinque delle mie.
La memoria dei fatti del '91 mi è rimasta vivida.
Mi sembra, ad esempio, di ricordare che le cannonate sparate dalla base presso Pantan andarono in direzione di Trogir, mancarono di poco il campanile della Cattedrale di San Lorenzo e finirono sull'isola di Ciovo, non lontano da dove si trovava la "vikendica" del comandante della base stessa. I miei ricordi spaziano dalla morte di quel giovane carrista, a Borovo Selo, alle centinaia, migliaia di episodi, grandi e piccoli, susseguitisi per quasi dieci anni. Forse è proprio la distanza materiale che mi ha consentito di ritenerli meglio di chi vivendo in Croazia ha vissuto anche il dopoguerra e il seguito. Credo che comunque la quasi totalità di coloro che intervengono nel sito abbiano memoria dei fatti che citi e concordino sulla presenza di un forte utilizzo della propaganda bellica, utilizzata, ovviamente da tutte le parti in causa.
Ciò che non mi è chiaro dei tuoi interventi è che cosa intendi affermare in ultima istanza.
Che il mondo dei selvaggi comincia a Bakarac?
Ogni nord ha il suo sud. Possibile che si debba continuare a propalare un'ideologia che esalta unicamente la posizione geo-strategica degli eschimesi?