Nell'andamento dei flussi turistici in Europa, la crescita corposa e costante dei Balcani come meta di viaggi e vacanze costituisce una delle tendenze più significative degli ultimi anni. Nel periodo 2013-2016, sei sono i paesi europei dove i pernottamenti dei turisti stranieri sono aumentati ogni anno a un tasso superiore del 10%: Islanda a parte, si tratta esclusivamente di paesi balcanici (Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia, Kosovo e Romania). L'unico paese della regione che pare rimanere ai margini del boom turistico in corso è la Bulgaria, anche se la situazione sta cambiando.
Lo scorso martedì, la Grecia ha perso un giornalista coraggioso e un cittadino combattivo. Se n'è andato per un arresto cardiaco, a soli 42 anni, il giornalista greco Costas Efimeros. Fondatore e instancabile animatore del portale di informazione ThePressProject , Costas aveva collaborato con OBCT al progetto sulla libertà dei media.
Particolare della facciata di Xeropotamou, uno dei venti monasteri che costituiscono la Repubblica monastica del monte Athos in Grecia, oggi abitata da circa 1500 monaci ortodossi.
All'alba di oggi la polizia greca ha avviato lo sgombero del campo profughi di Idomeni. Si tratta del più grande campo profughi informale d'Europa, dove migliaia di rifugiati sono rimasti bloccati per mesi, appena a sud del confine tra Grecia e Macedonia.
La Commissione Europea ha adottato ieri, mercoledì 18 maggio, la terza relazione sull'andamento dei meccanismi di ricollocazione e di reinsediamento di migranti e richiedenti asilo. Il documento presenta cifre e valutazioni sull'implementazione degli impegni presi dai paesi membri fino al 13 maggio 2016.
Il numero di minori non accompagnati rifugiati o migranti che raggiungono l'Europa è in crescita rispetto agli anni scorsi. Qualcuno di loro ha lasciato i propri genitori nel Paese d'origine, altri li hanno persi in mare o durante il viaggio. Questi bambini, sfiniti e traumatizzati, necessitano di un'attenzione particolare.
Il campo rifugiati di Pikpa si trova a Mitilene, sull'isola di Lesbo. È un ambiente estremamente curato e confortevole: le pareti sono colorate e vi sono appesi i disegni dei bambini, c'è l'altalena e perfino una tenda piena di giochi. È un campo un po' particolare perché ospita i rifugiati più vulnerabili: bambini, disabili, anziani, membri della comunità LGBT, donne incinte, famiglie che hanno perso qualcuno durante il viaggio o che hanno parenti in ospedale.
I volontari che hanno partecipato alla marcia dei profughi partita lunedì scorso dal campo di Idomeni lo hanno fatto per assistere le persone più vulnerabili del gruppo, e non per istigare all'attraversamento del confine.
Sono 150 gli attivisti che partiranno dal porto di Ancona venerdì 25 marzo alla volta della Grecia, per partecipare alla Marcia #overthefortress promossa dai Centri Sociali del Nord Est, dal Progetto Melting Pot Europa e dall’Associazione Ya Basta! Êdî Bese
I primi arrivi di rifugiati a Lesbo risalgono al 2010. Furono poche decine di persone. Poi ne iniziarono a giungere a centinaia. L'Unhcr ha dichiarato che dall'inizio del 2016 sono 77,845 i rifugiati approdati sull'isola.
Dalla mezzanotte di ieri, la Slovenia non permette più il transito attraverso il paese a migranti privi di un valido documento di viaggio, ovvero di un passaporto con visto Schengen.
Lesbo, Samos e Leros sono le isole che più frequentemente si nominano quando si tratta di sbarchi di rifugiati. Ce ne sono altre, però, molto più piccole e meno conosciute che hanno visto ugualmente l'arrivo sulle proprie coste di migliaia di persone.
La Grecia ha visto arrivare sulle sue coste 123 mila persone dall'inizio del 2016. Anche se toccata da una grave crisi economica, la società civile greca ha dato prova di solidarietà nei confronti dei rifugiati.
A cosa servono 100 kg di riso, 180 kg di patate, 120 kg di carote, 60 kg di cipolle, 30 kg di lenticchie e altro ancora? Sono gli ingredienti utilizzati per preparare un curry masala necessario a garantire un pasto a circa 2500 rifugiati nel campo di Idomeni, tra la Grecia e la Macedonia.
La Grecia è in ritardo per quanto riguarda la protezione dei diritti delle persone detenute. Lo ricorda la Corte europea dei diritti umani (CEDU), in due sentenze dello scorso 28 gennaio.
“La popolazione delle isole greche dell'Egeo hanno fatto e fanno il possibile per aiutare i rifugiati siriani, nonostante la crisi economica che li colpisce duramente da anni […] La solidarietà che hanno dimostrato non deve essere dimenticata, perché costituisce un contributo importante alla stabilità e alla pace nel mondo”.
Con una larga maggioranza (194 voti a favore, 55 contro) il parlamento di Atene ha approvato stamattina una nuova legge sulle unioni civili, che garantisce anche alle coppie omosessuali pieni diritti equiparabili a quelli derivanti dal matrimonio.
“Siamo pronti a prendere in considerazione la possibilità di cambiare il nome costituzionale del paese”. “Non ho mai pronunciato le parole in questione, le frasi pubblicate sono state estrapolate dal contesto in cui sono state pronunciate”.
La tornata elettorale per le politiche tenutasi ieri in Grecia ha visto una nuova vittoria di Alexis Tsipras e del movimento Syriza, che si sono aggiudicati il 35,5% dei voti e 145 seggi in parlamento.
Un miliardo di euro di aiuti dall'Unione europea. Questa, secondo il governo ad-interim greco, la somma di cui Atene avrebbe bisogno per fronteggiare la crisi rifugiati e richiedenti asilo nel paese. Lo ha dichiarato il ministro dell'Economia Nikos Christodoulakis, aggiungendo, però che le speranze di ricevere un aiuto di tali proporzioni sono piuttosto scarse.
La TV svizzera ha recentemente trasmetto un servizio di Paolo Tognina dall'isola greca di Lesbos dove ogni giorno sbarcano dagli 800 ai 1000 profughi e il sistema di accoglienza è in tilt.
E' stato approvato nella notte dal parlamento di Atene, con 229 voti a favore e 64 contrari, il primo pacchetto di riforme che Alexis Tsipras ha concordato a Bruxelles per evitare la "Grexit", l'uscita della Grecia dall'area euro e, potenzialmente, dall'Unione europea.
Si è concluso con un nulla di fatto il primo incontro tra il nuovo governo greco targato SYRIZA e i partner europei, nella riunione dei ministri delle Finanze dell'Ue (Eurogruppo) tenuto ieri a Bruxelles.
Vittoria elettorale, intesa con la destre anti-austerità per una maggioranza di governo, giuramento (laico e non religioso) come premier in-pectore. Non ha perso tempo Alexis Tsipras, leader della sinistra radicale di Syriza, dopo il trionfo alle urne di domenica scorsa.
I giovani greci che festeggeranno il loro compleanno quest'anno non potranno votare alla politiche del 25 gennaio, anche se una legge concede loro questo diritto.
Dilaga anche nelle istituzioni europee la febbre da mondiale, complice la presenza dopo le elezioni di maggio del parlamentare greco Thodoris Zagorakis (EPP), che ha dettato la sua formazione ideale.