senza titolo

si legge sempre dei campi di sterminio tedeschi e italiani, e quando si parla di foibe tutti storgono il muso; è inutile ricordare che se il fascismo ha fatto delle stragi in Jugoslavia, le stragi maggiori sono state fatte dagli jugoslavi stessi; gli Ustascia, massacratiri di due milini di serbi, hanno approfittato della guerra per dare sfogo a cose e odii più antichi, che siperdono nella notte dei tempi; i partigiani jugoslavi hanno fatto il resto, con la Slovenia ridotta a un cimitero come ci ricorda Janez Jansa, Goli Otok che ha ospitato anche i partigiani garibaldini e gli operai del cantire di Monfalcone, e i pochi che sono tornati ridotti al silenzio, chissà, forse per la vergogna; in guerra si uccide, le scuolo militari insegnano a non aver paura di uccidere, poi finita la guerra nessuno vuol dire di aver ucciso, sono stati sempre gli altri a fare i massacri; anche Spartaco Capogreco non si sottrae da queste abitudini degli starici; è inutile qui ricordarci di Claudia Cernigoj, nota solo alla sinistra, grande scrittrice, dice lei, quando non ha mai visto un partigiano titino perchè non era ancora nel grambo di sua madre; noi leggiamo continuamente i crimini dei partigiani raccontati dai fascisti, e i crimini dei fascisti raccontati dai partigiani, così abbiamo una visione più completa forse di quelli che si dicono gli storici; chi parla del Tribunale Speciale di Trieste, non parla delle azioni del Comando di Città dell'Armata Popolare Jugoslava, foese se lo dimentica