strumentalizzazione

Credo che Travarica abbia centrato il punto sugli "sbandati". Vorrei solo aggiungere che gran parte delle atrocità ai danni della popolazione slava era opera dell'esercito regio e non delle camicie nere. Ma si vede che Sabbatucci al momento era distratto. Mi preme però sottolineare un altro aspetto della faccenda: Negrin si è reso (volente o nolente) oggetto di una strumentalizzazione politica orchestrata da An. Il ministro della Propaganda Gasparri già dal 2002 aveva progettato una "fiction" sulle foibe. Perchè una "fiction" e non un documentario? Perchè la fiction si presta meglio alla manipolazione della storia e al suo uso "pubblico". Un documentario, per quanto di parte, ha il merito di sollevare delle domande. Il "Cuore" è stato proiettato in anteprima nella stessa sala e alla vigilia delle celebrazioni del decennale di An, un partito che mantiene ancora la bara di Mussolini nel suo simbolo. Potrei citare vari passi del film che assecondano la mitologia fascista della frontiera orientale. Ma anche prendendo per buona l'"autodifesa" di Negrin, sul sito della Rai c'è scritto che il sadico Novak voleva il figlio "per eliminarlo". Chissà se Negrin accetta questa visione trucida dello slavo comunista. Caspita! Lo slavocomunista sadico è pronto a mettere a ferro e fuoco mezza Istria per eliminare il figlio. Il film è un pezzo di propaganda di An, che ha trovato nella sua partecipazione al governo la base di lancio di una campagna slavofoba e di recupero del fascismo storico. La proposta di legge di fornire una pensione ai repubblichini è un altro tassello di questo recupero. E se domani l'Italia berluscoide di ergerà a difesa della "minoranza italiana" oppressa in Istria e Dalmazia? E se dopodomani vorrà mandare i soldati e magarui l'aviazione a difendere i "nostri" connazionali? Anacronistico e folle? Ma chi, nel 1988, poteva prevedere quello che sarebbe successo solo qualche anno dopo? Io credo che è questo ciò a cui si preparano i fascisti nostrani. Meglio mettere le mani avanti, tanto per non sbagliare. Il fatto che si tratti di una strumentalizzazione è dimostrato anche per difetto: la Rai detiene i diritti per l'Italia di "Fascist Legacy", un documentario circostanziato dei crimini italiani in Jugoslavia e in Etiopia, prodotto dalla BBC, acquistato nel 1989 e tradotto dalla Rai, ma mai mandato in onda. E praticamente è ancora coperto da censura "Il leone del deserto", un bellissimo film sulla resistenza libica all'occupazione italiana (tra l'altro girato gran parte a Cinecittà). Anche su questi fatti, coperti da sessant'anni di silenzio, ci piacerebbe fare un po' di luce. Non se ne può chiedere conto a Negrin, ma ai padrini politici del "Cuore nel pozzo" sì.