Menia vorrebbe che Scotti non esistesse

L'enormità del falso cinematografico "LA LUNA NEL POZZO" è sconvolgente.
Viviamo nella "società dello spettacolo", dove la realtà è costruita su ordinazione del committente che paga, e bene. Il committente si sa chi è. Ma l'impatto emotivo sui più deboli e disinformati è devastante per la verità così violentata.

Ma qualche residuo di realtà resta e disturba.
Non resta da eliminare, per fame, qualche testimone ancor vivente della realtà vera.

Ad esempio Giacomo Scotti.

Comunista idealista napoletano, assieme a migliaia di altri Italiani, emigrava in quella Jugoslavia di Tito dove, a detta della fiction , gli Italiani erano sterminati in massa. Donne e bambini inclusi. Gettati legati col fil di ferro nelle foibe!

Con le sue pubblicazioni, mosso da interesse idealistico, lo Scotti , soprattutto con FOIBE E FOBIE, ha smantellato da tempo tutte le falsità della propaganda fascista.
Ma non tanto i suoi studi, sconosciuti o quasi, ma con la sua stessa esistenza ancor oggi nella terra delle foibe, lo Scotti è scomodo.
Eliminando per fame, togliendo loro la mutua e la minima, questi scomodi e poveri testimoni della realtà "vera" (ma cosa bisogna dire ormai, quando il significato delle parole è violentato quotidianamente) , lo Scotti in primis, la finta realtà che piace all'onorevole Menia, che deve al falso la sua fortuna elettorale ed economica - assieme alla coorte della destra triestina- la finta realtà diverrebbe "vera" ( o quasi).

La sua rabbia che resista ancora qualcosa di vero che si opponga alla travolgente e purtroppo vincente campagna di revisione e criminalizzazione dell'antifascismo, complici anche gli ex comunisti italiani, Violante in testa guidato dal nostrano Spadaro, ha spinto il nostro eroe interpellare ben cinque Ministeri perché venga tolta la pensione minima a quei recalcitranti scomodi testimoni superstiti.

Dimentico di esser stato preso con le mani nel sacco a farsi timbrare il tesserino al Parlamento mentre stava a Trieste, l'ineffabile punta il dito contro lo Scotti, reo, assieme ad altri "infoibatori" traditori dell'Italia, di percepire una pensione minima dallo Stato italiano e di sfruttare le casse della mutua...

La sfrontatezza di un simile atteggiamento "moralistico" si commenta da se.