Elena

Mi rendo conto che siamo andati molto lontano dalla questione iniziale. Della estrema varietà e antichità delle lingue caucasiche ero al corrente anche io. Credo che con un'accorta politica di bilinguismo si potrebbero tranquillamente conservare le lingue locali rendendo il russo accessibile a tutti. Questo naturalmente vale per tutte quelle aree dove sono presenti minoranze linguistiche. Purtroppo dissento sull'apertura della politica russa in questo frangente: all'inizio degli anni '90 le repubbliche avevano diritto ad avere due lingue ufficiali: il russo e la lingua dominante locale. Successivamente questo privilegio, se così si può chiamare, è stato revocato, e il russo è l'unica lingua ufficiale. Kadyrov,nella sua demagogia sfrenata si è lanciato in affermazioni populiste sulla restaurazione della lingua cecena come lingua ufficiale, ed è stato prontamente rimesso al suo posto dal Kremlino. Questo almeno è quanto riportano i giornalisti ceceni. Una progressiva russificazione in Cecenia sotto l'era Putin ha avuto effettivamente luogo, e l'ammontare di ore scolastiche dedicate alla lingua cecena è stato ridotto. E' anche da tenere presente che la Cecenia è diventata una repubblica monoetnica in seguito al conflitto, ma proprio data la complessità etnica della regione e delle singole repubbliche, il russo assolve anche funzioni di lingua franca: se il cabardino fosse la lingua ufficiale della Repubblica di Cabardino-Balcaria, i balcari (turcofoni) gli osseti (iranofoni) e i