Nemanja... e la Gay Parade a Belgrado (II)

e tolleranza, e quindi non può fare parte della grande famiglia di popoli europei riuniti nella UE, i quali magari non condividono la stessa lingua, ma condividono gli stessi valori, dai quali invece la Serbia è ancora lontanissima.
Anche in Croazia ci sono ultranazionalisti incalliti, gente del calibro di Nemanja o Jasmina, ma non per questo la Gay Parade è proibita, anzi, viene comunque organizzata con la polizia che protegge i partecipanti da eventuali fanatici, perché manifestare apertamente la propria omosessualità è un diritto garantito dalla Costituzione Croata, la quale è sopra ogni cosa, figuriamoci se lo stato si fa minacciare da gruppetti ultra-nazionalisti, un’ipotesi impensabile in un paese civile come la Croazia. In Serbia invece questa è la realtà quotidiana.
Per quanto riguarda la ‘’vergognosità della Serbia’’ non intendo aggiungere altro, penso che tutto quello che c’era da dire lo abbia detto Amnesty International (in Serbo: Emnesti Internešonal) che ha definito.....