x Jasmina

Anzitutto grazie (non solo a te) se non altro per il piccolo sforzo di abbassare i toni. Gli insulti gratuiti rimangono (mente contorta), ma almeno hai tentato di sfumare la coloritura violenta. Ti rispondo: secondo me non dovevano fare niente, dovevano andarsene. Sicuramente non dovevano applaudire. Facendo le tre dita e annuendo hanno esplicitamente detto "ok, anche noi la pensiamo come voi, conosciamo le vostre ragioni e le appoggiamo, siamo con voi". Lo hanno detto a gente che ha bruciato la bandiera di un popolo, lanciato petardi, terrorizzato uno stadio a cui erano stati invitate delle scolaresche, disonorato un giorno di lutto per l'Italia. Una cosa vergognosa da ogni punto di vista. Potevano andarsene, hanno preferito dirgli "bravi, siamo con voi". Scelte. Come anche tu vedi ricadranno sulla gioventu' serba.
Qualche punto di riflessione: patriottismo e nazionalismo sono cose diverse. Non penso che la maggior parte dei serbi siano nazionalisti, riconosco che sanno essere patrioti (non sono fan del patriottismo ma perlomeno e' un valore positivo). Si, la mia opinione e' che il nazionalismo sia un ideologia falsa e pericolosa. E' un veleno che che strappa un pezzo di personalita', di identita' singola e personale ed anche di responsabilita' singola e personale. Avvalena la scuola e inquina la storia (sbaglio o per trovare dei libri di Storia dei balcani, non di parziale propaganda e diffusione di miti, bisogna rivolgersi a editori inglesi, tedeschi o francesi?). Non e' solo un problema serbo, anzi la discussione pubblica in Serbia mi sembra migliore di quella albanese, solo una mia impressione. Il veleno nazionalista inquina anche la Grecia, l"Ungheria, la Croazia ecc. ecc.
P.S. quelli che nella ex Yu parlano male del titoismo sono una minoranza ma non esiste nessun progetto politico di riunificazione. La retorica nazionalista serba e' l'unica che continua ad usare lo Jugoslavismo come paravento e giustificazione. Sono tutti temi lunghi e complessi su cui si dovrebbe/potrebbe riflettere con onesta' e senza farsi ottundere da posizioni oltranziste.