traduttore

Kis era bravo anche a tradurre. Specialmente dal francese, russo e ungherese, ma ha tradotto anche Goethe.

Solo ieri ho trovato la poesia di Miklós Radnóti (v. http://mek.niif.hu/01300/01316/html/frame.html ) nella sua traduzione (v. http://books.google.it/books/abou...html?id=R9B4HAAACAAJ&redir_esc=y ). Impressionante e forte. La poesia somiglia alla "Fossa" di Ivan Goran Kovacic (v. http://www.cnj.it/CULTURA/igkovacic.htm ), uno stile completamente diverso da quello di Kis.

A proposito, sono due anni che a scuola in Serbia non si fa più la "Fossa". Nessuna spiegazione. Ormai non si studia più da nessuna parte nella ex Jugoslavia.

Togliere i versi più belli e forti contro i crimini di guerra e contro la tortura umana dal programma scolastico è una vergogna per tutti gli stati nuovi. Specialmente se fatto per il motivo banale dell'etnia del poeta e/o delle vittime del massacro nella poema.