Perplessità
Condivido naturalmente buona parte delle osservazioni contenute nell'articolo; ho un piccolo dubbio sullo spirito che trapela dall'articolo.
Per quello che ho vissuto e compreso della disgregazione della ex-Jugoslavia non riesco a convincermi del fatto che la responsabilità di quelle guerre possa ricadere su quattro leader e 150 militari o affini.
Questa interpretazione mi appare anzi come profondamente offensiva verso tutti i cittadini di quella ex-federazione.
In particolare manca al TPY una critica,moderna e democratica, al potere dei media che a mio parere giocò il ruolo fondamentale per il prodursi di quegli eventi.
Io ricordo come vari giornalisti diedero notizia dei fatti di Plitvice, di Borovo Selo, e via di seguito per anni. Passava un solo messaggio: la confederazione è impossibile, la guerra è inevitabile. Di chi erano realmente al servizio costoro ed è giusto che siano rimasti impuniti?
Certo il cervello di certi eventi è certamente Politico ma per la salute delle società della ex-Jugoslavia, come per altre, sarebbe meglio che ognuno sviluppasse il più forte spirito critico piuttosto che confinare il passato nell'oblio restituendosi la buona coscienza tramite la demonizzazione di quattro burattinai.
Per quello che ho vissuto e compreso della disgregazione della ex-Jugoslavia non riesco a convincermi del fatto che la responsabilità di quelle guerre possa ricadere su quattro leader e 150 militari o affini.
Questa interpretazione mi appare anzi come profondamente offensiva verso tutti i cittadini di quella ex-federazione.
In particolare manca al TPY una critica,moderna e democratica, al potere dei media che a mio parere giocò il ruolo fondamentale per il prodursi di quegli eventi.
Io ricordo come vari giornalisti diedero notizia dei fatti di Plitvice, di Borovo Selo, e via di seguito per anni. Passava un solo messaggio: la confederazione è impossibile, la guerra è inevitabile. Di chi erano realmente al servizio costoro ed è giusto che siano rimasti impuniti?
Certo il cervello di certi eventi è certamente Politico ma per la salute delle società della ex-Jugoslavia, come per altre, sarebbe meglio che ognuno sviluppasse il più forte spirito critico piuttosto che confinare il passato nell'oblio restituendosi la buona coscienza tramite la demonizzazione di quattro burattinai.