Alcune precisazioni

Non era mia intenzione rispondere al primo commento anonimo ed alle accuse che esso conteneva. Purtroppo mi sono accorto solamente oggi della presenza di un secondo messaggio contenente informazioni, per cosi dire, approssimative. Vorrei quindi fare alcune precisazioni in merito:
L'articolo non presenta "una sola faccia della moneta". Nella prima parte riassume sommariamente le ragioni che motivano la politica di Ankara verso l'Armenia. Che si tratti delle posizioni ufficiali turche e non di opinioni od interpretazioni personali e' piu' volte ribadito. Questa prima parte dell'articolo era necessaria anche per comprendere i riferimenti contenuti nell'intervista al ministro armeno
Per quanto riguarda la seconda faccia della moneta, le posizioni dell'Armenia verso la questione del genocidio, dei rapporti con la Turchia e con l'Azerbaijan sono chiaramente esposte dal ministro Ozkanyan. Del resto proprio l'eccezionalita' di queste dichiarazioni ufficiali ospitate sulla prima pagina di uno dei piu' autorevoli quotidiani turchi mi ha spinto a tradurre l'articolo ed a raccontare come lentamente la rigidita' tradizionale nell'affrontare questo tema sembra si stia incrinando.
Per quanto riguarda il conflitto armeno-azero, i refugees o internally displaced persons (IDP)affluiti in territorio azero dall'inizio delle ostilita' interetniche e soprattutto dall'inizio della guerra in Nagorno Karabagh si aggirano intorno al milione. Questa cifra non e' il frutto della mia fantasia ma e' ampiamente riconosciuta dalla letteratura sull'argomento. Essa e' facilmente verificabile anche attraverso alcuni siti internet in lingua inglese ( www.refugeesinternational.org,www.globalsecurity.org, www.poverty.worldbank.org, tra gli altri). Ancora nel 2003 erano quasi 600.000 i refugees ed İDP presenti in Azerbaijan.
L'articolo non sostiene l'esistenza di soli profughi azeri, semplicemente sottoliea la loro consistenza numerica ( quasi il triplo dei profughi armeni, circa 350.000)ed il fatto che buona parte di loro e' un diretto prodotto del conflitto in Nagorno Karabagh. Se infatti la regione e' a maggioranza armena, gran parte dei profughi azeri proviene dalle province dell'Azerbaijan occupate dall'esercito armeno nel corso della guerra in Karabagh.
Per quanto concerne i massacri di civili, pur non volendo assolutamente entrare nel groviglio di accuse e controaccuse che le due parti si scambiano su questo terreno, mi sembra pero' doveroso far notare come anche l'Azerbaijan denunci numerosi episodi di violenza verso la poploazione civile azera, con centinaia di vittime, in particolare quello della localita' di Khojali.
Cercare di sottrarsi alla tentazione dell'unilateralita' credo rappresenti una precondizione irrinunciabile per tentare di comprendere fenomeni complessi e carichi di dolore, per di piu' fondamentalmente ignorati dall'opinione pubblica europea.
Cordialmente
F.S.