Bandiere rossonere con l'aquila albanese e cartelli con la scritta “non sono terroristi”. Questi i simboli sventolati ieri a Pristina da alcune centinaia di persone, scese in piazza per protestare contro “l'indifferenza del governo kosovaro” nei confronti degli uccisi e arrestati dopo lo scontro armato del 9 maggio scorso a Kumanovo, nella vicina Macedonia.
Si è concluso senza significativi passi in avanti l'incontro di ieri a Strasburgo tra il premier macedone Nikola Gruevski (VMRO) e il leader dell'opposizione socialdemocratica Zoran Zaev. I due politici si sono incontrati nella cornice del dialogo, facilitato dall'Unione europea, teso alla ricerca di una soluzione all'impasse politica che attanaglia il paese, provocata dallo "scandalo intercettazioni" ed esacerbata dal sanguinoso scontro tra polizia ed un gruppo armato albanese a Kumanovo.
Dopo l'incontro di ieri a Skopje tra gli ambasciatori di vari paesi occidentali – che chiedevano responsabilità politica rispetto alla crisi in corso - e i rappresentanti politici macedoni, sia del governo che dell'opposizione, oggi sono arrivate le reazioni visibili con alcune dimissioni eccellenti.
Una zona di guerra. Ecco come è apparso ieri sera ai suoi abitanti il quartiere di “Divo naselje” a Kumanovo, in Macedonia settentrionale, dopo gli scontri a fuoco di sabato scorso tra le forze speciali della polizia macedone e un gruppo armato che – secondo le autorità di Skopje – sarebbe penetrato dal vicino Kosovo.
Dal pomeriggio di ieri manifestazioni e scontri nella capitale macedone Skopje a seguito di nuove rivelazioni del capo dell'opposizione. Le manifestazioni sono partite infatti a seguito della ventinovesima conferenza stampa del leader dell'opposizione Zoran Zaev, nel contesto dello scandalo intercettazioni telefoniche, durante la quale sono state rivelate informazioni relative all'omicidio di un giovane macedone, Martin Neškovski, nel 2011.
Il villaggio di Konjsko, sul lago di Prespa. Ultimo abitato macedone prima del confine albanese (il lago è oggi condiviso da Macedonia, Albania e Grecia) fino a pochi anni fa, quando è stato collegato da un'impervia strada carrabile, era raggiungibile solo per via d'acqua.
L'ambasciatrice tedesca a Skopje, Christine Althauser, ha dichiarato in una tavola rotonda tenutasi nella capitale macedone che servirebbero delle dimissioni per garantire indagini credibili in merito alle accuse di abuso di potere mosse dall'opposizione alla compagine governativa.
Continuano in Macedonia le rivelazioni al pubblico da parte del partito Socialdemocratico (SDSM) – attualmente all'opposizione - di intercettazioni telefoniche da cui emergerebbero conversazioni tra i principali esponenti del governo macedone.
Domenica, a Skopje, davanti ad un pubblico di migliaia di persone composto da sostenitori del suo partito, il VMRO DPMNE, il primo ministro macedone Nikola Gruevski ha ribadito che le accuse fatte nei suoi confronti dall'opposizione sarebbero frutto di invenzioni architettate da non specificati servizi segreti stranieri in collaborazione con collaboratori locali. E che sarebbero volte alla destabilizzazione della Macedonia.
Le ultime intercettazioni telefoniche rese pubbliche dall'opposizione rivelano in Macedonia un sistema di controllo dei voti direttamente controllato dal primo ministro Gruevski.
Muro contro muro. Si fa sempre più complessa e tesa la situazione politica in Macedonia. Lunedì, il leader dell'opposizione socialdemocratica (SDSM), Zoran Zaev, ha accusato il governo del premier Nikola Gruevski di utilizzare i servizi segreti per sorvegliare illegalmente attivisti, giornalisti, accademici, giudici e politici, sia dell'opposizione che della stessa maggioranza.
Il leader dell'opposizione accusato di tradimento, spionaggio internazionale e tentativo di colpo di stato. Una storia che sembra uscire dalle pagine più cupe di George Orwell, e che dalla fine della settimana scorsa sta facendo tremare la fragile democrazia macedone.
Circa 3.000 manifestanti si sono riuniti ieri davanti al Tribunale d’appello di Skopje per protestare contro la sentenza che ha confermato il carcere per il giornalista investigativo Tomislav Kežarovski, accusato formalmente per aver rivelato l’identità di un testimone in un caso di omicidio.
Migliaia di studenti sono scesi in piazza a Skopje mercoledì scorso contro la riforma degli esami universitari voluta dal governo. Un corteo enorme che ha riunito la gioventù macedone contro corruzione e nepotismo.
Si è tenuta ieri l'audizione dell'austriaco Johannes Hahn, Commissario designato ai negoziati per l'allargamento e la politica di vicinato, presso il Pe. Questo Storify racconta le posizioni espresse da Hahn, il dibattito in seno alla Commissione esteri del Pe e le reazioni della Rete.
Lunedì scorso, dopo due anni di indagini e controversie, il tribunale di Skopje ha emesso la sentenza sul caso di omicidio di 5 macedoni, avvenuto il giorno della Pasqua Ortodossa di due anni fa. L'episodio, ancora avvolto nel mistero, aveva scioccato il paese e ravvivato le tensioni etniche in Macedonia, dove gli albanesi costituiscono un quarto della popolazione totale.
Scontri tra manifestanti e forze di polizia, lancio di pietre, decine di arresti e molti feriti. E' pesante il bilancio di due giorni di guerriglia urbana nel quartiere di Gjorče Petrov a Skopje.
Alle politiche e alle presidenziali tenutesi domenica trionfo del VMRO e del suo candidato. Ma l'opposizione contesta il processo elettorale denunciando brogli e indebite pressioni sugli elettori
Nuova vittoria elettorale per il VMRO-DPMNE in Macedonia: il suo candidato, il presidente uscente Georgi Ivanov, ha vinto nettamente alle presidenziali tenutesi domenica scorsa ottenendo il 52% dei consensi. Ma a causa di una scarsa affluenza, la legge prevede un secondo turno tra due settimane.
Pene molto più pesanti per i pedofili condannati in prima istanza, ed introduzione della castrazione chimica per i recidivi. Su proposta del governo conservatore del premier Nikola Gruevski, il parlamento di Skopje ha approvato nelle settimane scorse nuove drastiche misure nella lotta contro i reati sessuali nei confronti dei minori.
Con una maggioranza schiacciante (486 voti a favore, 55 contro e 29 astensioni), lo scorso sei febbraio il Parlamento Europeo (PE) ha approvato una risoluzione sul “progress report” sulla repubblica di Macedonia (FYROM).
Il quinto appuntamento con le elezioni presidenziali, dall'indipendenza del paese, arriverà solo a marzo ma in Macedonia la campagna elettorale è già iniziata.
Un'enorme statua di bronzo, raffigurante l'ex presidente della Jugoslavia è apparsa il 29 novembre scorso – giorno della fondazione, settant'anni fa della Federazione socialista di Jugoslavia - in una piazza di Skopje. Ne da notizia il sito di informazione Balkan Insight.
Non si sarebbe mai dovuto processare Tomislav Kežarovski. Lo ha affermato recentemente la rappresentante dell'OSCE per la libertà dei media Dunja Mijatović, intervistata da Balkan Insight.
Kak ja provel leto ("Come ho trascorso l'estate") era il classico titolo del primo compito che gli scolari dell'Unione sovietica solevano trovarsi di fronte al loro ritorno a scuola dopo le vacanze estive. Quest'anno, ho deciso di anticipare un po' questa tradizione e raccontare così, con qualche immagine, le mie vacanze al lago.
A seguito dei veti incrociati posti dai vari paesi la Macedonia ha annunciato l'annullamento del summit regionale denominato SEECP, che si sarebbe dovuto aprire oggi lungo il lago di Ohrid.
C'è chi la voleva già scomparsa, sommersa dalla crisi che attanaglia molti dei paesi che l'hanno adottata poco più di dieci anni fa. La moneta unica europea, però, nel bene e nel male si è rivelata più longeva di quanto alcuni pronosticassero e, da inizio maggio, ha introdotto una novità: la denominazione in cirillico.
Il secondo turno delle amministrative in Macedonia, tenuto ieri, ha confermato la larghissima vittoria del partito di governo, la formazione di centro-destra VMRO-DPMNE. Alle 40 municipalità conquistate al primo turno, si sono aggiunge altre 16 dopo il ballottaggio, contro le appena 4 della principale forza di opposizione, i socialdemocratici del SDSM.
“Li ho visti arrivare con dei bastoni in mano. Mi hanno assalito ed hanno iniziato a picchiarmi. Ero stordito e insanguinato, ma ho tentato lo stesso di scappare. Proprio in quel momento ho visto Muhamed arrivare al mio fianco. Sono riuscito a fuggire. Solo più tardi ho saputo che Muhamed era morto”.