Il 3 e 4 maggio si è svolto il primo incontro di lavoro dei gruppi territoriali di Rovereto, Cuneo e Mantova, nell’ambito del progetto biennale “Lungo le vie dell’ACQUA: Ambiente, Cultura, Qualità di vita per Educare alla Cittadinanza Globale”, presentato in conferenza stampa all’Urban Center
Dalle stime pubblicate ad aprile dall’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale, risulta che nell’ultimo trentennio il livello dell’acqua sul territorio nazionale si è ridotto del 20%. Una riduzione dovuta in gran parte all’impatto dei cambiamenti climatici, provocata oltre che dalla riduzione delle precipitazioni, dall’aumento dell’evaporazione degli specchi d’acqua e dalla traspirazione dalla vegetazione per effetto dell’aumento delle temperature.
Una situazione che richiede un lavoro sistemico di promozione della tutela ambientale, di coinvolgimento e sensibilizzazione della cittadinanza nella direzione di azioni e comportamenti per l’uso sostenibile di una risorsa vitale come l’acqua. Ed è in questa direzione che si intende operare con il progetto biennale “Lungo le vie dell’ACQUA: Ambiente, Cultura, Qualità di vita per Educare alla Cittadinanza Globale” presentato oggi in conferenza stampa a Rovereto.
Cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, vede il Comune di Rovereto capofila e partner gli omologhi di Cuneo e Mantova, oltre ad una serie di altri soggetti dei tre territori coinvolti.
“Oggi è la seconda giornata del primo incontro di lavoro dei tre gruppi territoriali che si sono formati in questi mesi. Durerà fino al dicembre del 2024 ed è stato delineato con la collaborazione del Centro per la Cooperazione Internazionale di Trento che ne ha curato il coordinamento scientifico. È nato attraverso la conoscenza del Comune di Rovereto con i comuni di Cuneo e Mantova all’interno del progetto C – Change nell’ambito del programma europeo URBACT che abbiamo seguito insieme negli anni precedenti”, ha dichiarato l’assessora alla cultura del Comune di Rovereto, Micol Cossali. Un programma che prevedeva lo scambio di buone pratiche nella promozione della tutela ambientale, coinvolgendo soggetti della cultura come moltiplicatori di sensibilità e conoscenza.
“Da quel lavoro fatto insieme è nata l’idea di proseguire insieme, mettendo al centro il tema dell’acqua come elemento fortemente simbolico – che ci unisce tra città ma anche tra territori a livello globale – in questo progetto che si inserisce appunto nella cornice dell’Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG) e per questo presentato all’AICS”, ha sottolineato Cossali, “e con il quale lavoreremo sul piano culturale e sulla presa in carico della cittadinanza del tema e dei problemi connessi, che vanno affrontati come comunità, per arrivare a cambiamenti nei comportamenti e a proporre nuove azioni anche ad alti livelli amministrativi”.
Si tratterà di azioni, dunque, che vanno nella direzione dell’aumento della consapevolezza e della responsabilità delle comunità, grazie a una molteplicità di soggetti coinvolti. “Ad esempio sul territorio trentino sono ben 13, sensibili e attivi su queste tematiche”, ha ricordato l’assessora, annunciando la prima iniziativa – il workshop del fotografo internazionale Pino Ninfa che si terrà nell’ambito della Settimana civica, progetto creativo partecipato per raccontare il rapporto tra città e fiume Leno – ma anche il Festival “Sete” che si terrà nell’estate.
“Inoltre”, ha sottolineato Chiara Sighele – direttrice del Centro per la Cooperazione internazionale, ente che nel progetto ha il ruolo di coordinatore tecnico-scientifico – “in questi due anni si lavorerà per elaborare dei piani comunali per l’Educazione alla Cittadinanza Globale attorno al tema dell’acqua, attraverso un lavoro partecipato dei gruppi locali, che sono i protagonisti di questi due giorni di incontro”. Gruppi di lavoro che Sighele ha definito i “motori”, i “polmoni” dell’aria di cambiamento che si vuole cercare di attivare con il progetto: “Rappresentano, in piccolo, ciò che nel progetto abbiamo definito ‘comunità educanti multiattore’. Perché è sempre più necessario generare un cambiamento sistemico, quindi politico e di società. Tutti siamo chiamati in causa ad attivarci”.
Soggetti che verranno accompagnati dal CCI in un percorso di scambio di esperienze, di problemi e di soluzioni tra i tre territori del roveretano, del cuneese e del mantovano. “Il processo di elaborazione di questi piani comunali vorremmo che serva per riconoscere luoghi, spazi ed esperienze che già esistono, che possono fungere da presidi per l’Educazione Globale e per una gestione sostenibile dell’acqua, e uniti si fanno forza”. Ma che siano anche motori per saldare le alleanze a vari livelli, amministrazioni, cittadinanza e società civile.
“Il coinvolgimento della cittadinanza si realizzerà attraverso tantissime attività culturali, anche diverse sui tre territori, e due campagne”, ha concluso Chiara Sighele, “una locale, gestita da Inco (Interculturalità & Comunicazione APS) per spingere all’uso dell’acqua del rubinetto al posto dell’acqua in bottiglia, e una di respiro globale che sarà gestita dal CCI assieme al Water Grabbing Observatory – associazione che si occupa dell’accaparramento delle risorse idriche – con un lavoro di informazione su attivisti difensori dell’acqua in diversi contesti nel mondo”.
La centralità del lavoro di squadra, per raggiungere un cambiamento di sistema, è stato sottolineato dall’assessore all’Ambiente del Comune di Cuneo, Gianfranco Demichelis, che ha confermato la volontà di lavorare nell’ottica della sostenibilità ambientale: “Le tre città si conoscono e ci sono relazioni consolidate, come già ricordato dall’assessora Cossali. Per cui partirò da Rovereto con una ventata di ottimismo. Perché Mantova, Cuneo e Rovereto, amministrazioni e soggetti qui presenti, sono una squadra competitiva e propositiva nei loro territori nella lotta ai cambiamenti climatici, nella promozione della sostenibilità ambientale e all’uso consapevole delle risorse”.
Ha ricordato che Cuneo si trova tra due risorse, il torrente Gesso e il fiume Stura che sono stati sempre il simbolo della città. “Una città pedemontana che ha sempre goduto di grande ricchezza d’acqua ma che purtroppo, oggi, come risultato dei cambiamenti climatici, è uno dei territori del nord Italia maggiormente piegato dalla siccità. E per assurdo, i paesi alpini del nostro territorio stanno soffrendo più di quelli in pianura”. Ecco perché la prima iniziativa pubblica si terrà nell’ambito del Festival della Montagna, dal 18 al 24 maggio, in cui diversi enti come il Parco Naturale delle Alpi Marittime e il Parco Fluviale -che conta 14 comuni e nel quale il Comune di Cuneo è ente capofila – affronteranno questa criticità in una riflessione e dibattito pubblico. “Abbiamo gli stessi obiettivi, vogliamo andare nella stessa direzione dei partner di Rovereto e Mantova e proseguiremo cercando di allargare il bacino di attori consapevoli del nostro territorio”.
A nome del Comune di Mantova, a nome dell’assessora Adriana Nepote, ha portato i saluti il project manager Emanuele Salmin: “Il Comune di Mantova è lieto di partecipare ai lavori di questo kick-off meeting e al progetto ACQUA, che affronta una tematica di assoluta importanza, resa ancora più urgente dall’emergenza climatica in atto. A nome dell’assessora ringraziamo le amministrazioni di Rovereto e Cuneo, così come per il nostro territorio il Gruppo di lavoro locale e i partner Festivaletteratura, ARCI Mantova e FOR.MA, senza i quali non sarebbe possibile portare avanti questa progettazione.