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La disponibilità idrica, la quantità di pioggia, e il consumo di acqua potabile. Sono solo alcuni dei dati disponibili nella dashboard creata dal Centro per la Cooperazione Internazionale/OBCT, per conoscere il rapporto tra risorse idriche, ambiente e cittadini, grazie al progetto “Lungo le vie dell’acqua” che vede coinvolti i comuni di Rovereto, Mantova e Cuneo. 

Negli ultimi trent’anni il livello di disponibilità idrica sul territorio nazionale, ovvero la differenza fra l’afflusso liquido totale al suolo e l’effettivo livello di evaporazione e traspirazione delle acque, si è ridotto del 20 per cento (dati ISPRA), a causa soprattutto dei cambiamenti climatici in atto: un chiaro segnale della necessità di un approccio sistemico a tutela dell’ambiente e di una gestione sostenibile di una risorsa vitale come l’acqua.

Nel contesto del progetto ACQUA, è stata appena lanciata una dashboard, un’interfaccia interattiva che offre una panoramica complessiva, dettagliata e aggiornata sul rapporto tra clima, risorse idriche e cittadinanza in Italia. Uno strumento utile a indirizzare i territori – dalle amministrazioni locali ai giornalisti, fino ai singoli cittadini – verso una maggiore consapevolezza del problema.

Attraverso la dashboard, realizzata da Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa/Centro per la Cooperazione Internazionale, è possibile osservare e comparare la situazione nelle varie province o regioni italiane. È possibile inoltre scaricare i dati e usarli per campagne di informazione e sensibilizzazione sul contesto climatico dei singoli territori.

Mappa disponibilità idrica

Il valore aggiunto della dashboard è rappresentato dalla molteplicità delle fonti consultate. Attraverso i dati ISPRA viene mostrato l’andamento delle variabili meteorologiche, cruciali per comprendere il contesto climatico e i fenomeni legati a carenza o sovrabbondanza di precipitazioni. Ad esempio, per ognuna delle province italiane è possibile vedere la disponibilità idrica e le variazioni dell’andamento delle piogge, delle temperature, e della evaporazione e traspirazione delle acque come differenza fra la media del periodo 1951-1980 e quella del periodo 1993-2022.

Utilizzando invece i dati distribuiti dallo European Drought Observatory del Joint Research Center (una direzione generale della Commissione europea) e quelli dell’Osservatorio Siccità del Consiglio Nazionale delle Ricerche è possibile notare, rispettivamente, quali parti del territorio italiano hanno patito la siccità nel corso del 2023, e quali sono le ripercussioni dell’abbondanza o carenza di piogge in periodi di 3, 6, 12, o 24 mesi.

Dati eventi siccitosi e indice SPI

La dashboard non si limita agli aspetti ambientali, ma considera anche il rapporto tra l’acqua pubblica, le politiche delle amministrazioni locali e il ruolo dei cittadini. Grazie ai dati raccolti da ISTAT è infatti possibile valutare lo stato delle infrastrutture idriche in termini di spreco idrico, presente in maniera significativa in tutte le province italiane e che supera il 70% nelle province di Belluno e Latina. I dati ISTAT, infine, illustrano il rapporto fra la popolazione residente e l’acqua pubblica, grazie ai risultati dei sondaggi di opinione su temi come la presenza o meno di disservizi idrici e la qualità dell’acqua stessa.

Opinione popolazione acqua pubblica

I materiali della dashboard sono distribuiti con licenza Creative Commons. È possibile usare o ripubblicare i dati e le visualizzazioni citando il progetto lungoleviedellacqua.it e l’autore Ornaldo Gjergji. È gradita una mail di segnalazione dell’avvenuta pubblicazione a info@cci.tn.it.

Per qualunque richiesta o necessità, contattare l’indirizzo info@cci.tn.it

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Pubblicato il: Novembre 27th, 2023Tags: , ,
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