Reflection in water tank. Ghana. Photo: © Arne Hoel / World Bank

Riprendiamo da ISPI online il longread “Il futuro dell’acqua” di Filippo Menga che propone un’analisi dettagliata dei nessi tra cambiamenti climatici, modelli economici, diritto all’acqua ed equilibri geopolitici attuali, tracciando il futuro dell’oro blu. Serve sviluppare una visione glocale, che tenga in considerazione sia le dinamiche internazionali che le ripercussioni a livello locale per la salvaguardia di questa risorsa preziosa e sempre più contesa: “L’acqua è quindi fonte di vita, ma è anche risorsa economica, politica e geostrategica. Difficile da esportare, pesante, fortemente locale, nonché inegualmente distribuita su scala regionale, nazionale e subnazionale.”

“Siccità nel 2022 e alluvioni quest’anno: la crisi climatica è anche una crisi idrica, e l’Europa ne è al centro. Ma a rendere il futuro dell’acqua piuttosto incerto è anche la competizione fra potenze.”

L’articolo ci ricorda come “A livello globale, 785 milioni di persone non hanno accesso a un servizio di approvvigionamento di acqua potabile di base e almeno 2 miliardi di persone utilizzano una fonte di acqua potabile contaminata da feci. Come illustrato nell’ultimo rapporto dell’OMS/UNICEF sull’acqua potabilele disuguaglianze nella copertura dei servizi di base tra ricchi e poveri sono aumentate, e il divario tra il Nord e il Sud del mondo si sta allargando anziché restringersi. Ma se nel 1977 la crisi idrica sembrava essere un problema che riguardava solamente i paesi più poveri, oggi, la crisi è alle porte di casa.

La crisi climatica è anche una crisi idrica. Il riscaldamento globale è accompagnato da eventi meteorologici estremi come siccità e inondazioni, è più difficile prevedere le precipitazioni o riconoscere le stagioni, e lo scioglimento dei ghiacciai sta cambiando i regimi stagionali dei corsi d’acqua mondiali (il problema è per esempio particolarmente evidente nei ghiacciai dell’Himalaya, che garantiscono il flusso di fiumi come il Gange e l’Indo). Di conseguenza, è più complicato immagazzinare acqua e praticare sia l’agricoltura irrigua che quella a pioggia. Il futuro dell’acqua procede quindi di pari passo con il futuro del pianeta. Se a questo aggiungiamo un complesso scenario geopolitico e una serie di dinamiche legate alla globalizzazione, è facile capire che questo futuro è piuttosto incerto.

Risorsa relazionale per eccellenza e dal forte valore simbolico, l’acqua mal si adatta ai confini politici e alle scatole ideologiche dove talvolta cerchiamo di contenerla. Si tratta infatti di una risorsa complessa che è collegata praticamente a tutto ciò che accade nel mondo, e pertanto non può essere separata da dinamiche sociali, economiche e politiche.

L’acqua è essenziale per la vita e lo sviluppo delle società, ma è anche insostituibile e transitoria. Circa due terzi della superficie terrestre sono coperti d’acqua. La maggior parte di questa acqua si trova nei mari e negli oceani, il che significa, tra le altre cose, che non possiamo berla né usarla nell’agricoltura.”

Leggi l’articolo completo sul sito di ISPI.

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Pubblicato il: Agosto 7th, 2023Tags: ,
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