L’iniziativa rientra nel programma di eventi organizzati a Rovereto per celebrare il Centenario della Campana della Pace, monumento cittadino costruito all’indomani della Prima guerra mondiale per commemorare tutti i caduti e sollevare un monito per la ricerca della pace.
Visto dai paesi colonizzati non c’è mai stato un sistema multilaterale giusto, credibile, non imperialista. Negli ultimi anni la promessa di rendere il diritto internazionale uno strumento di giustizia universale è sembrato sfumare per l’uso selettivo da parte dei suoi fondatori europei. Guantanamo, l’invasione dell’Iraq e dell’Afghanistan, il sostegno al genocidio di Israele in Palestina, la messa in discussione delle corti internazionali hanno mostrato a tutti le responsabilità occidentali nella profonda crisi del sistema multilaterale.
L’imperialismo russo ha una storia diversa ma non meno devastante sugli sforzi di democratizzare le relazioni internazionali. Se la collaborazione durante la guerra al terrore ha oscurato la violenza estrema esercitata da Mosca contro le sue periferie, la risposta all’invasione su larga scala dell’Ucraina ha riportato l’occidente al linguaggio da guerra fredda contro l’impero del male.
Oggi che le nuove potenze del cosiddetto sud globale si organizzano in chiave anti-occidentale, siamo sicuri da europei di voler cestinare tutto quanto avevamo faticosamente costruito dopo la seconda guerra mondiale?
Dove cerchiamo la via di uscita al cupo presente per sperare di poter affrontare le enormi sfide che abbiamo di fronte: dalla giustizia climatica alla costruzione di un ordine internazionale che tenga conto dei diritti di tutti?
Ne discutono:
Francesco Mazzucotelli, professore di medio oriente a Pavia e coordinatore di MolteFedi
Marco Pertile, professore ordinario di diritto internazionale a Trento
In dialogo con:
Luisa Chiodi, direttrice di OBCT, Centro per la Cooperazione Internazionale