Una “ferita dolorosa per i nostri cittadini” e “un insulto per il nostro stato”. Sono parole pesanti quelle con cui la ministra degli Esteri kosovara Meliza Haradinaj si è rivolta nei giorni scorsi alla compagnia americana Apple Inc., attraverso una lettera ufficiale riportata interamente sul suo profilo Twitter .
L'incontro di martedì 7 luglio all'Eliseo tra il Presidente francese Macron e il primo ministro kosovaro Hoti era stato presentato come una "preparazione del terreno" prima del rilancio del dialogo tra Kosovo e Serbia sotto l'egida dell'Unione europea ma era guardatocon un certo scetticismo in Kosovo. Scetticismo che rimane. A Pristina ci si chiede infatti se l'Ue sarà effettivamente in grado di "riprendere il controllo" del dialogo. Inoltre in Kosovo la Francia è vista come il paese che ha le maggiori responsabilità nel bloccare la liberalizzazione dei visti Ue per il Kosovo.
L'inviato Ue per il dialogo Serbia-Kosovo Miroslav Lajčák si è recato ieri a Belgrado, all'indomani delle elezioni, dove non ha mancato di congratularsi con Aleksandar Vučić per la schiacciante vittoria.
Nei giorni scorsi è stata presentata la piattaforma ''Kosovo Trustbuilding '', un sito unico nel suo genere che vuole essere luogo di divulgazione di iniziative e opportunità per costruire in Kosovo un contesto basato sulla fiducia reciproca.
Nel 2013, in parallelo agli accordi di Bruxelles tra Serbia e Kosovo, l'attuale presidente kosovaro Hashim Thaçi, allora premier, ha firmato un accordo segreto col quale concedeva il potere di veto alla Nato su tutte le operazioni delle forze di sicurezza kosovare nel nord del paese, zona a larga maggioranza serba.
Si aprono i primi procedimenti nella Corte speciale sui presunti crimini dell'UCK in Kosovo. Dopo cinque anni di attesa e decine di testimonianze raccolte, l'annuncio è arrivato lunedì scorso, quando il capo procuratore Jack Smith ha annunciato l'intenzione di far partire i primi processi.
Non è stato ancora confermato ufficialmente ma – secondo fonti a Bruxelles di Radio Free Europe - Miroslav Lajčák, attuale ministro degli Esteri della Slovacchia, sarebbe stato nominato emissario speciale Ue per il dialogo tra Kosovo e Serbia.
Sarà la volta buona? Dopo la proposta della Commissione UE di rivedere le procedure sull'allargamento e le parziali aperture della Francia, che lo scorso ottobre aveva bloccato l'apertura dei negoziati con Albania e Macedonia del Nord, l'UE e i paesi dei Balcani occidentali provano a reintrecciare i fili del dialogo.
Con 66 voti a favore e dieci astenuti nel parlamento di Pristina - e a quattro mesi dalle elezioni vinte da Vetëvendosje – il Kosovo ha finalmente un nuovo esecutivo guidato da Albin Kurti.
Il movimento Vetëvendosje (Autodeterminazione) esce vincitore dalle urne nelle elezioni anticipate in Kosovo di domenica 6 ottobre. Reale la possibilità di un governo di coalizione con la Lega democratica del Kosovo (LDK), che arriva seconda. Sconfitto il Partito democratico del Kosovo (PDK), che con tutta probabilità dovrà sedere sui banchi dell'opposizione.
Lunedì 2 settembre 22 scolari e scolare, rimpatriati da aree di combattimento in Siria, hanno ripreso un percorso scolastico in Kosovo. A renderlo noto il ministero degli Interni. “Abbiamo spiegato alle ragazze minori che non potevano portare il velo per non rischiare di venire stigmatizzate, ed hanno accettato. Solo una ragazza non ha ancora scelto. Ma è maggiorenne ed ha diritto di scegliere quello che preferisce”, ha spiegato Ganimete Gërbovci, del dipartimento del ministero che si occupa di reintegrazione di persone che hanno subito la radicalizzazione islamica.
Il Dipartimento di Stato Usa ha nominato il diplomatico Matthew Palmer Rappresentante speciale per i Balcani Occidentali. “Nelle sue funzioni Palmer condurrà i nostri sforzi per rafforzare l'azione diplomatica americana in favore della pace, della stabilità e della prosperità nella regione e si concentrerà sull'integrazione dei paesi dei Balcani occidentali nelle istituzioni occidentali”, si precisa nel comunicato stampa seguito alla sua nomina. Matthew Palmer, che comunque rimane vice-Segretario di stato aggiunto per l'Europa e l'Eurasia, è già sul campo e sino al 10 settembre parteciperà a incontri e riunioni a Bruxelles, Vienna e Podgorica.
Ce lo si aspettava sin dalle dimissioni del Primo Ministro Ramush Haradinaj, il 21 luglio scorso: il parlamento del Kosovo ha votato ieri a larga maggioranza per lo scioglimento, aprendo le porte alle elezioni anticipate.
L'inchiesta della magistratura sulla controversa espulsione di sei turchi residenti in Kosovo verso la Turchia non si deve limitare ai meri esecutori ma includere anche i funzionari di alto livello della polizia e gli alti rappresentanti dello stato. Lo stanno richiedendo a gran voce i deputati dell'opposizione.
Si fa sempre più forte la voglia di modifica dei confini tra Serbia e Kosovo, come possibile – seppur controversa - soluzione allo stallo diplomatico tra Belgrado e Pristina. A chiederla sono anche i rappresentanti dei comuni a maggioranza albanese della valle di Preševo, nel sud della Serbia, che ieri hanno incontrato a Pristina il presidente kosovaro Hashim Thaçi.
E' stato un incontro interlocutorio quello tenutosi ieri a Bruxelles tra le delegazioni di Belgrado e Pristina, impegnate a riprendere il dialogo sulla normalizzazione dei rapporti bilaterali sostenuto dall'Unione europea.
Ieri, 26 marzo, le Forze speciali della polizia kosovara hanno prima tratto in arresto e poi espulso dal territorio kosovaro Marko Đurić, a capo dell'Ufficio per il Kosovo del governo serbo.
“Non ho motivo di rimanere un membro del movimento Vetëvendosje! Ad oggi, non ne faccio più parte”. Giovedì 8 marzo, il sindaco di Pristina, Shpend Ahmeti, ha consegnato la sua lettera di dimissioni dal partito.
A Mitrovica nord, alle 8.15 di stamattina è stato ucciso a colpi di arma da fuoco Oliver Ivanović, leader dell'Iniziativa civica "Sloboda, demokratija, pravda - SDP" (Libertà, democrazia e giustizia).
L'accordo frontaliero tra Kosovo e Montenegro va contro gli interessi kosovari. E' quanto ha affermato dal governo di Pristina per voce del suo primo ministro Ramush Haradinaj, che lunedì ha dato il benservito ai membri della Commissione statale sulla demarcazione dei confini dando mandato ad un nuovo gruppo di lavoro di sbloccare la situazione.
Si è svolto ieri in Kosovo il primo turno delle elezioni amministrative. Secondo dati ancora non ufficiali, a conquistare il maggior numero di voti e di municipalità sarebbe la Lega democratica del Kosovo (LDK) dell'ex premier Isa Mustafa.
Ancora tutto da definire il futuro assetto politico del Kosovo, a quasi due mesi di distanza dalle elezioni parlamentari anticipate dello scorso 11 giugno. Il presidente Hashim Thaçi ha convocato la prima seduta del nuovo parlamento per il 3 agosto, ma le prospettive sul futuro della nuova assemblea nazionale sono tutt'altro che chiare.
Non sono bastate undici ore di discussioni accese: alla fine, il parlamento del Kosovo non è riuscito ad adottare una mozione condivisa sul caso Haradinaj. Il leader politico dell'Alleanza per il Futuro del Kosovo (AAK) nonché ex-premier del Kosovo è stato fermato in Francia lo scorso 4 gennaio, a causa di una richiesta di arresto per crimini di guerra e contro l'umanità presentata dalla Serbia nel 2005.
C’è anche un po’ di Kosovo nell’ultimo album di PJ Harvey - cantautrice, musicista e poetessa inglese - che lo scorso aprile ha pubblicato il suo ultimo album dal titolo “The Hope Six Demolition Project”.
Una bomba è esplosa domenica sera nelle vicinanze dell'abitazione di Mentor Shala, direttore della Radio-televisione del Kosovo (RTK). E' il secondo attacco all'emittente pubblica kosovara dopo che la scorsa settimana era avvenuta un'esplosione nei pressi della sede della televisione.
La prima medaglia per il Kosovo alle Olimpiadi moderne è d'oro. A vincerlo nell'edizione “Rio 2016” è stata Majlinda Kelmendi, considerata la migliore judoka al mondo nella sua categoria (-52 chilogrammi), dopo aver sconfitto ieri in finale l'italiana Odette Giuffrida.
“[Il ministero degli Esteri kosovaro] dovrebbe assicurarsi di prendere iniziativa contro la persona indicata in accordo con le disposizioni di legge […] che per casi del genere prevedono pene detentive da sei mesi a cinque anni”. Questa la richiesta inviata – attraverso una nota ufficiale – dall'ambasciata turca a Pristina nei confronti di Berat Buzhala, noto giornalista kosovaro del portale gazetaexpress.com.
La Commissione europea ieri ha proposto ufficialmente la liberalizzazione dei visti per il Kosovo. “Questa decisione è il risultato del grande lavoro e degli sforzi coronati dal successo delle autorità del Kosovo che hanno intrapreso riforme ampie e complesse nel campo della giustizia e degli affari interni”, ha dichiarato il Commissario alle migrazioni Dimitris Avramopoulos. Le negoziazioni duravano da anni.