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Mostra di Arthur Vakarov

Il 20 luglio 2024 il potere autoritario di Lukašenka in Belarus ha compiuto 30 anni. Riflettendo su questo triste anniversario, Arthur Vakarov, noto grafico e designer bielorusso Arthur Vakarov, costretto all’esilio, ha ideato il progetto “Bielorussia: 30 anni di regime in 30 manifesti”: un potente viaggio visivo che racconta tre decenni di regime in Bielorussia attraverso la grafica, mettendo in luce le implicazioni politiche, sociali e culturali di un governo autoritario.

Visitabile dalle 9.00 alle 13.00 

ROVERETO, Palazzo Todeschi, via Tartarotti 

presso la sede roveretana del Centro per la Cooperazione Internazionale

piano terra (ex uffici INPS) 

Entrata libera 

Per programmare una visita al di fuori dell’orario di apertura scrivere a: info@cci.tn.it 

Promossa da CCI

Con il supporto di Comune di Rovereto Città della pace

Presentazione della mostra da parte di Arthur Vakarov

«Il 2024 è stato un anno di importanti appuntamenti elettorali in tutto il mondo e di drammatici conflitti. Con così tante elezioni e la guerra in Ucraina, questo è un tempo di grandi prove per il movimento democratico e progressista globale. In questo contesto una data tragica per la Belarus potrebbe passare inosservata: il 20 luglio 2024 il potere autoritario di Lukašenka in Belarus ha compiuto 30 anni, un “anniversario buio” per il nostro Paese. Siamo testimoni ormai in tutto il mondo del risveglio di idee populiste e autoritarie. In questo contesto la situazione bielorussa non fa che confermare questa tendenza allarmante. L’indifferenza e l’affidamento alla propaganda conducono a conseguenze catastrofiche. Cari Europei! Guardate a noi bielorussi: siamo la testimonianza vivente di quanto sia facile eleggere un dittatore come pure di quanto sia difficile e di quali sacrifici costi sbarazzarsene. Sono un designer. Il mio mestiere consiste nell’evidenziare i processi sociali e pubblici, sfidandoli in modo creativo. Sei mesi fa quando stavo riflettendo su questo triste anniversario e le sue conseguenze mi venne l’idea di un progetto. Per sei mesi la mia mente era dominata da pensieri su come rendere visualmente questo numero 30. Così ho deciso di creare 30 manifesti, ognuno di loro rappresenta gli esiti terribili del governo di Lukašenka per su società, politica, economia e cultura. Ho concettualizzato tali conseguenze in due ambiti: generale, statisticamente rilevante per tutti, e personale. L’aspetto generale riguarda cioè l’intero Paese e ciascuno dei suoi abitanti, senza distinzione per fede politica e stato sociale. Tutti sentono il peso della dittatura: sono impauriti, impoveriti, sono in lutto e soffrono. L’ambito personale si sviluppa intorno a sentimenti e pensieri, i miei e quelli dei miei amici che per tutta la loro vita hanno combattuto contro la tendenza ad adattarsi al ruolo di “tranquilli” prigionieri rinchiusi in una sorta di campo di concentramento chiamato “Belarus”. Molti bielorussi eccezionali hanno pagato con la libertà la difesa della propria dignità. Alcuni sono stati uccisi dal regime. Molte altre persone sono dovute fuggire dal Paese per evitare il carcere e per un lungo tempo (o per sempre?!) hanno perso familiari, amici, lavoro e casa. Ma nonostante le prove che l’esilio comporta non dobbiamo rinunciare ai tentativi di liberare la Belarus dalle grinfie della dittatura e dell’impero. Non dobbiamo abbandonare la cultura bielorussa, ma anzi diffonderla, perché è la cultura che in futuro renderà la Belarus un Paese europeo, in cui le persone saranno felici di vivere.»

Profilo biografico di Arthur Vakarov

Nato a Minsk, capitale della Belarus, dove ha vissuto per 47 anni, finché fu costretto a fuggire per evitare la repressione politica. Ha trascorso tutta la vita come grafico ed è stato riconosciuto come uno dei designer più influenti della Belarus. Negli ultimi vent’anni ha principalmente sviluppato progetti in ambito nazionale e culturale, ha lavorato anche per media indipendenti, per gruppi musicali, per scrittori e per organizzazioni pubbliche. Per la Belarus ha conquistato diversi premi internazionali nel campo del design, tra cui il Gran Premio alla Biennale del Design di Kiev nel 2001 e il primo posto al festival “Red Apple” di Mosca nel 2001, poi al festival del design di Tbilisi nel 2001 e il premio al festival del design “Adnak” di Minsk. Nonostante questi riconoscimenti il regime di Lukashenko, per il suo lavoro di grafico, lo ha ritenuto un estremista e lo ha condannato a sette anni di prigione. Ha così dovuto ricominciare da zero in Polonia. Il progetto “30 anni di dittatura in 30 manifesti” è stato esposto a Vilnius, Varsavia, Danzica, Stoccolma e Tallinn.

Per approfondire

Video: Giulia Florio e Marco Puleri presentano la mostra durante Estival 2025

Video: Belarus: il coraggio della libertà

Libro: Il volume Bielorussia viva tra dittatura e resistenza (1994-2024), edito da Morcelliana Scholé, contiene i trenta manifesti di Arthur Vakarov per la prima volta pubblicati in Italia e scritti dei nostri Giulia De Florio e Marcello Flores e di Francesco Brusa e Filippo Perrini.

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