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La mostra “Sarajevo 1992–1996 – l’assedio più lungo” di Mario Boccia, realizzata da Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa e Museo Storico Italiano della Guerra, è ospitata presso il Muzej Devedesetih di Belgrado. Le immagini in bianco e nero scattate da Mario Boccia costituiscono un archivio visivo di un’epoca traumatica: la dura quotidianità, segnata da paura e incertezza, vissuta dagli ambitanti di Sarajevo durante gli anni di distruzione della loro città. Queste fotografie non sono solo testimonianza di devastazione e perdita, ma anche di speranza, dignità e dei gesti invisibili di solidarietà che hanno tenuto unita la comunità cittadina.

Mario Boccia, fotogiornalista freelance, ha realizzato reportage su questioni internazionali e pubblicato articoli e fotografie su molte testate giornalistiche italiane. Ha lavorato per vent’anni in scenari di guerra e povertà in Europa, Africa, America Latina e Medio Oriente, cercando di individuare segnali di speranza anche nelle situazioni più disperate. È stato corrispondente e inviato de “il Manifesto” da Sarajevo, Belgrado, Pristina, Skopje, Dyarbakir e Baghdad. Le sue foto sono state utilizzate per promuovere campagne di solidarietà di varie ONG, organizzazioni no-profit, e Agenzie delle Nazioni Unite.

La mostra Sarajevo 1992–1996 – l’assedio più lungo sarà inaugurata l’8 dicembre alle 19:00 presso la sede del Muzej Devedesetih di Belgrado. All’evento parteciperà Mario Boccia, in una tavola rotonda di riflessione sui temi della mostra che vedrà la partecipazione di alcuni intellettuali e attivisti locali.

La mostra sarà visitabile a dicembre e a gennaio, tutti i giorni dalle 10:00 alle 20:00 e l’ingresso è gratuito.

L’ospitalità della mostra è organizzata nell’ambito del progetto “Trancityons”, cofinanziato dall’Unione Europea (CERV-2024-CITIZENS-REM).

 

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