Sull’altra sponda del Mediterraneo, una guerra di tipo nuovo, senza fronti né confini, ha già causato migliaia di morti e di profughi. Dentro tale contesto, il conflitto israelo-palestinese rappresenta una delle più emblematiche questioni irrisolte e uno dei focolai di contrapposizione. Israeliani e Palestinesi appaiono bloccati in un meccanismo di odio e violenza che non aiuta a metabolizzare il passato né a ipotizzare un futuro.
A questo scenario drammatico si oppongono alcune persone e movimenti che coraggiosamente promuovono il dialogo con il “nemico”, assumendo personalmente un di più di responsabilità in ogni scelta, consapevoli che il futuro dipende dalla capacità di percorrere sentieri inediti e di comprendere le ragioni dell’altro.
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