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Il progetto “La poetica della vergogna ” intende esplorare in forma artistica e performativa le diverse declinazioni – etiche, sociali, ambientali, antropologiche, letterarie – del sentimento della vergogna riflettendo su segni, simboli, significati, tradizioni, delle comunità che conoscono il sentimento della vergogna. Matera, città che ha ribaltato il suo destino, è portatrice di una storia universale ed emblematica. In un tempo in cui imperversano nazionalismo e politica identitaria, Matera, che ha operato la sua trasformazione attraverso una graduale ricostruzione del rispetto per sé, può forse mostrare che esistono strade alternative per reagire all’umiliazione della subalternità.

Nella tavola rotonda, moderata dalla ricercatrice Rossella Vignola dell’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, studiosi ed esperti propongono una riflessione multidisciplinare sul tema della vergogna. Attraverso il cinema, la letteratura, l’antropologia, la poesia, l’architettura, e ripercorrendo diverse traiettorie storiche e sociali, i relatori esaminano le diverse manifestazioni del sentimento della vergogna e le possibilità di riscattarlo.

In apertura, lo scrittore Mario Desiati compone una sorta di “alfabeto della vergogna” che esplora i significati e le sfumature che il termine assume in alcune lingue e dialetti. Mario Bianchi, autore, regista e critico teatrale, mostra una selezione di sequenze di capolavori cinematografici che esemplificano il tema della vergogna e come questa possa trasformarsi in splendore e bellezza. L’architetta Cristina Amenta, muovendo dall’esempio positivo rappresentato dalla vicenda di Matera, illustra la peculiare relazione tra il sentimento della vergogna e le forme dell’architettura nell’Europa contemporanea. Spostandoci nell’Europa sud orientale, l’antropologa Stephanie Schwandner-Sievers affronta il tema della vergogna nelle relazioni sociali transnazionali, mostrando come tale sentimento sia collegato alla perdita di soggettività e di capacità di azione, e come il riscatto derivi dal riappropriarsi del controllo sul proprio destino. Giuliano Geri, esperto di letteratura del Sud-est Europa, ci propone un percorso nella narrativa post-jugoslava che intreccia il tema della vergogna tra il  piano storico-sociale e quello privato e intimistico dei personaggi delle opere esaminate. Fatos Lubonja, scrittore e intellettuale albanese, riproponendo la vicenda dell’Albania e la sua transizione post-comunista, illustra come le società che dimenticano il proprio passato siano incapaci di comprendere il presente e finiscano per negare se stesse. Infine, la poetessa giapponese Misumi Mizuki farà scoprire il sentimento della vergogna (haji) come perdita dell’onorabilità sociale.

La “Poetica della vergogna” è un progetto di #ReteTeatro41 , network delle compagnie teatrali professionali lucane, diretto dalla Compagnia teatrale Petra, e co-prodotto dalla  Fondazione Matera–Basilicata 2019, nell’ambito di Matera, Capitale europea della cultura 2019.

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