Competenze diverse, metodi differenti per la presa di decisioni: gli esempi della politica comune sull’asilo, il processo di Bologna e l’allargamento europeo
Il secondo incontro del ciclo di seminari per giornalisti per il progetto Il Parlamento dei diritti approfondisce il funzionamento di diverse tipologie di processo decisionale europeo attraverso esempi di attualità: la politica comune sull’asilo per mostrare il metodo comunitario; l’Education & Training (istruzione e formazione) per il metodo aperto di coordinamento; la politica di allargamento dell’Ue per un caso in cui il Consiglio dell’UE controlla il processo decisionale.
Grazie al trattato di Lisbona, negli ultimi anno sono significativamente aumentati gli ambiti nei quali l’UE funziona a maggioranza qualificata ed il Parlamento europeo è co-legislatore. Tuttavia come evidenzia il caso della politica comune sull’asilo, l’adesione volontaria degli stati membri nell’implementazione delle decisioni condivise resta fondamentale.
Il workshop infatti tocca uno dei nodi della crisi attuale dell’Unione Europea mostrando come, di fronte alla crescita repentina dei flussi migratori, la decisione di ripartire il carico di richiedenti asilo tra stati membri, abbia generato la resistenza esplicita di alcuni paesi e l’impasse della governance europea.
Il seminario spiega quindi i meccanismi di sanzione nel caso di mancato rispetto delle regole comuni illustrando il funzionamento delle procedure di infrazione. In questo caso, si evidenzia il ruolo che i media possono assumere nel portare tempestivamente all’attenzione del dibattito pubblico i casi di inadempienza nella trasposizione o nell’implementazione delle politiche comuni: un dibattito informato può appoggiare infatti una mobilitazione civica a difesa delle regole comuni adottate ad esempio a tutela della democrazia o dell’ambiente.
Nell’esame delle politiche sulla Istruzione e formazione, ovvero in uno di quegli ambiti in cui gli Stati membri non vogliono perdere la sovranità e/o in cui l’armonizzazione delle legislazioni risulta particolarmente difficile data la varietà di contesti politico-istituzionali, funziona il coordinamento delle politiche nazionali. Gli Stati membri, pur non introducendo normative comuni legalmente vincolanti, cercano comunque di darsi obiettivi comuni, di confrontarsi nelle buone pratiche e di monitorarsi a vicenda.
Infine, il seminario si propone di spiegare il funzionamento della politica di allargamento dell’Unione Europea ai Balcani occidentali ovvero un ambito di policy dove il Parlamento Europeo ha un ruolo limitato e non è prevista un’attività legislativa, dove la Commissione europea esercita un ruolo fondamentale di guida e supervisione e dove serve il consenso unanime degli Stati membri per ogni passo in avanti.
Il seminario fa parte degli eventi organizzati nell’ambito del progetto Il Parlamento dei diritti, co-finanziato dall’Unione europea.