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I leader Ue e dei Balcani occidentali assistono ad uno spettacolo di danze folkloristiche - © Consiglio europeo

Il vertice di Tirana del 6 dicembre tra i 27 paesi UE e i Balcani occidentali era fortemente simbolico: nel bel mezzo della guerra in Ucraina, si trattava di rafforzare i legami che erano stati indeboliti da troppe promesse non mantenute. L’UE però si è limitata a tirare fuori il libretto degli assegni e a ricordare ai partecipanti che l’integrazione è l’unica opzione per garantire la democrazia. Ma nessun vero passo in avanti. L’articolo di Marion Roussey e Katerina Sula.

Intanto in Montenegro è duro scontro politico sull’adesione o meno all’iniziativa Open Balkans che vede in particolare la Serbia proporsi come motrice dell’integrazione regionale. Il dibattito in atto è ottimamente spiegato da Radomir Kračković.

Ci spostiamo poi in Romania che a fine novembre è stata sede di numerosi incontri internazionali, a partire da una cosiddetta “ministeriale” della Nato. Quantomai significativa per un paese che è l’avanguardia UE rispetto al conflitto in Ucraina. Una rassegna di Mihaela Iordache.

Notizie

Slovenia, Golob sulle orme di Janša
Stefano Lusa
Il primo ministro sloveno Robert Golob starebbe dimostrando di avere le stesse mire di controllo del suo predecessore Janez Janša. A farne le spese stavolta è il ministro dell’Interno Tatjana Bobnar che, dopo aver denunciato pressioni politiche sulla polizia da parte del premier, ha deciso di dimettersi

Bosnia Erzegovina: le attiviste ambientali nel mirino delle querele bavaglio
Maja Isović Dobrijević
In Bosnia Erzegovina due giovani attiviste impegnate per la difesa dei fiumi sono state colpite da una serie di querele temerarie (SLAPP) intentate dall’azienda belga Green Invest BUK s.r.l. In questa intervista i dettagli della vicenda

Summit UE-Balcani occidentali: contro la Russia, operazione seduzione a Tirana
Marion Roussey, Katerina Sula
Questo nuovo vertice annuale tra i 27 paesi UE e i Balcani occidentali era fortemente simbolico: nel bel mezzo della guerra in Ucraina, si trattava di rafforzare i legami che erano stati indeboliti da troppe promesse non mantenute. L’UE ha quindi tirato fuori il suo libretto degli assegni e ha ricordato ai partecipanti che l’integrazione è l’unica opzione per garantire la democrazia. Ma nessun vero passo in avanti

Lavoratori armeni e georgiani: la guerra li allontana dalla Russia
Armine Avetisyan
Quest’anno, rispetto all’anno scorso, 20.000 persone in meno hanno lasciato l’Armenia per lavorare in Russia. Anche il numero di lavoratori migranti che partono per la Russia dalla Georgia è leggermente diminuito. La ragione principale è la guerra

Bosnia Erzegovina: a Mostar inquietudine sull’ingresso in Schengen della Croazia
Margot Davier
Il primo gennaio 2023 l’euro diventerà la valuta ufficiale della Croazia ed è prossima anche l’adesione all’area Schengen. Quale l’impatto sui giovani della città bosniaca di Mostar, molti dei quali lavorano oltreconfine?

Takt, conflitto in Ucraina e strategia militare
Francesco Brusa
Sono trascorsi quasi 10 mesi dall’aggressione della Russia all’Ucraina. Un’analisi sulla situazione militare sul campo in quest’intervista agli autori di Takt.blog

Montenegro, tra Open Balkan e integrazione europea
Radomir Kračković
Open Balkan è un’iniziativa economica regionale, sostenuta in particolare dal presidente della Serbia e dal primo ministro dell’Albania. Ad oggi però solo tre paesi dei Balcani occidentali vi hanno aderito. Il Montenegro non lo ha ancora fatto, ma il premier dimissionario Abazović vorrebbe che lo facesse

Romania: centralità strategica
Mihaela Iordache
A fine novembre la Romania ha ospitato numerosi vertici internazionali, a conferma della sua centralità strategica a seguito del conflitto in Ucraina. Una rassegna

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Pubblicato il: Dicembre 9th, 2022Tags:
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